Page 22 - Numero Unico 2020
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tempo di pandemia, servono agenzia informative nuove che la tecnologia digitale consente di mettere in campo. Le Università dispongono oggi di canali media interni di tipo broadcast per la diffusione di eventi, che possono essere amplificati da dirette via YouTube, Facebook e Instagram. Il lavoro di ufficio stampa, in conseguenza di ciò, è in corso di trasformazione per soddisfare in modo più efficace le esigenze del nuovo sistema informativo. Prima di tutto, con l’autoproduzione, sempre più consistente, di contenuti con valenza informativa e giornalistica, i quali possono essere diffusi attraverso i canali istituzionali, ma possono anche alimentare e supportare il circuito della notizia e dell’approfondimento giornalistico più tradizionale. Secondariamente, con l’empowerment delle pratiche di convergenza tra la produzione di contenuti culturali ad elevata professionalità e le strategie di diffusione attraverso il social media management: tale convergenza costituisce il caposaldo di qualsiasi opzione di disintermediazione del sapere sulla comunità di riferimento e sui pubblici allargati.
Il secondo caposaldo della strategia digitale, di certo non meno importante del portale web, è l’ecosistema delle piattaforme di social networking. Ad ogni piattaforma, sistemicamente interconnessa alle altre, la strategia riconosce un ruolo diverso, sfruttandone le rispettive specificità: Facebook, come la piattaforma di social networking generalista largamente più diffusa, mette a disposizione il pubblico più vasto e, quindi, la più nutrita comunità di riferimento da ingaggiare. Instagram, come la più diffusa piattaforma di social networking sul target giovanile, in virtù della centralità data all’immagine e al video, nonché al tratto dell’immediatezza dell’interazione favorito dalla condivisione delle “storie”. LinkedIn, come il social network tematico, incentrato sul potenziamento del sistema di relazioni interno alle specifiche comunità professionali. YouTube, come canale di videosharing, ma con un grande potenziale anche come motore di ricerca. Twitter, come la piattaforma di microblogging che consente di mantenere attivo e costantemente aggiornato il contatto con il sistema dei media e dell’informazione, a supporto delle attività di ufficio stampa e di pubbliche relazioni. Meno codificato, sul piano funzionale, risulta nella fase attuale il ricorso delle Università a piattaforme ibridate con la messaggistica istantanea (Snapchat su tutte) e a piattaforme assai più evolute sul piano della tecnica video come TikTok.
La strategia social degli Atenei non può non assumere un punto di partenza che porta con sé più di una criticità. I social network, in tutte le succitate forme di articolazione, sono prima di tutto infrastrutture di relazione. Sono reti di interazione che connettono le persone all’istituzione. Ciò significa che, contrariamente a quanto ancora sovente accade, la comunicazione che vi avviene all’interno non dovrebbe essere intesa in modo monodirezionale. Significa, detto diversamente, sviluppare la consapevolezza che il potenziale di comunicazione interpersonale tra istituzione e utente può e deve essere gestito, ma non può più essere “controllato” come lo è stato in una fase
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