Page 21 - Numero Unico 2020
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alla scelta della carriera universitaria, illustrazione dell’offerta formativa, introduzione a stage e tirocini ecc.), ricerca (finanziamenti, networking, opportunità di internazionalizzazione ecc.), «terza missione» (disseminazione dei risultati e divulgazione scientifica). Rientrano in questa funzione anche le attività di connessione con gli stakeholder del territorio, prime tra tutte le imprese, mediante la disponibilità di sezioni dedicate ai brevetti e agli spin-off universitari. Ma vi rientrano anche gli adempimenti per la promozione della trasparenza verso l’utenza, sia per quanto attiene alla didattica (con le valutazioni sulla qualità degli insegnamenti), sia alla ricerca (per esempio con i risultati della VQR, dei bandi per i Dipartimenti d’Eccellenza, ecc.).
(3) accesso diretto ai servizi per la comunità. Questa funzione è particolarmente importante, perché illustra in modo paradigmatico come il processo di digitalizzazione non veda circoscritto il suo impatto solo alla strategia comunicativa, ma invece come implichi modificazioni dell’organizzazione e delle pratiche sociali: tanto di quelle di tipo professionale da parte dei dipendenti dell’amministrazione, quanto di quelle di accesso ai servizi lato utente. Rendendo disponibile l’accesso a distanza ad alcuni servizi fondamentali – come per esempio il servizio istituzionale di e-mailing, una piattaforma di e-learning, le procedure di immatricolazione di iscrizione ai corsi di laurea, l’erogazione di ISEE online per poter accedere alle tariffe agevolate e molti altri – il complesso sistema organizzativo dei servizi è tenuto ad un riadeguamento continuo. In questo senso, occorre sottolineare come tutte le strategie digitali debbano contestualmente considerare l’impatto dell’azione progettata online sulle strutture organizzative offline e viceversa. Non vi è nulla che possa dirsi etimologicamente «virtuale» nel rapporto funzionale tra l’istituzione che eroga il servizio e il cittadino che ne vanta il diritto.
(4) eventi e condivisione di conoscenza. Anche questa funzione riveste un’importanza fondamentale per la comprensione delle strategie digitali. Qui infatti si determina l’empowerment di una tra le funzioni più innovative della comunicazione istituzionale attuale rispetto a quella del passato: la disintermediazione della condivisione dei saperi e delle conoscenze prodotte dalle accademie. «Disintermediare» significa sfruttare l’opportunità offerta dal digitale di prendere la parola in prima persona, bypassando la necessità della intermediazione, per esempio, giornalistica e del sistema dei media. L’Università, come ogni altro attore istituzionale, oggi può produrre un’autorappresentazione senza dipendere da soggetti terzi. Di più: è chiamata in nome della sua responsabilità sociale a produrre informazione autorevole e qualificata, scientificamente verificata, tanto più l’ecosistema informativo professionale si trova aggredito da ridondanza e dalla circolazione massiva di fake news. Il sistema dei cosiddetti “saperi esperti”, grazie al digitale, può contare su un capitale reputazionale da spendere anche mediante l’intervento diretto nel dibattito pubblico, come un attore di primaria importanza. Come ha dimostrato il disordine informativo in
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