Page 17 - Numero Unico 2020
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IL WEB E I SOCIAL NETWORK NELL’UNIVERSITÁ
di Cristopher Cepernich
Il portale web e le piattaforme di social networking sono oggi parte fondamentale delle strategie comunicative delle Università. Non meno di quanto lo sia negli altri settori della pubblica amministrazione, del privato e in quello dei servizi. Dai primi anni Novanta in avanti, con un’accelerazione progressiva che non trova eguali nella storia della società moderna, tutti gli attori pubblici, commerciali e di servizio, individuali e collettivi, hanno dovuto sviluppare forme di adattamento e pratiche professionali adeguate alle logiche affermate dagli ecosistemi comunicativi digitali. Le Università, in questo contesto, non fanno certo eccezione, giacché si trovano ad erogare servizi di utilità pubblica all’interno di ambienti ad elevato tasso di digitalizzazione e di ibridazione tra media personali (come lo smartphone) e media tradizionali. Sono sufficienti pochi dati per inquadrare lo scenario nel quale le nostre Università comunicano verso l’esterno e verso le rispettive comunità di riferimento. Il 54° Rapporto Censis sullo stato sociale del Paese mostra come ormai il 79,3% degli italiani disponga di un collegamento a Internet. Quasi lo stesso numero, il 73,8%, possiede uno smartphone che per la maggior parte del tempo usa per il traffico dati collegandosi al web.
L’ultima rilevazione Audiweb (settembre 2020) misura il tempo medio giornaliero trascorso online in 1h24m da pc, quindi da postazione fissa, quantità alla quale aggiungere almeno 2h16m per la connessione da smartphone. Infine, consideriamo che gli utenti di Facebook in Italia sono circa 29 milioni; quelli di Instagram già 20 milioni e poco meno sono gli utenti di LinkedIn (14 milioni). Twitter è una piattaforma in costante contrazione di pubblico ma nonostante le difficoltà coinvolge più di 3 milioni di utenti. La platea dei net surfer, naturalmente, si allarga molto significativamente al passo con la riduzione dell’età. Il digitale è terreno vieppiù esclusivo per la popolazione più giovane, cioè proprio il target privilegiato delle Università.
Queste poche coordinate sono sufficienti a mostrare quanto stia maturando, anche nel nostro Paese, una piena cittadinanza digitale. Tendenzialmente, le persone cercano informazioni per accedere ai servizi prima di tutto attraverso le architetture del web. Solo più in seconda battuta attraverso quelle fisiche. In questo senso, il web è già percepito come il surrogato dell’ufficio, sebbene non della sua
funzione, né del rapporto umano diretto che la esercita. Così il web – nel nostro caso il portale di 14