Page 68 - Fisica in Medicina n° 4 - 2017
P. 68

corrispondenza della sostanza grigia. D'altra parte, una grave atrofia corticale può portare ad un risultato falso negativo a causa dell'impossibilità di differenziare un sottile strato di corteccia amiloide-positivo dalla sostanza bianca adiacente. Che fare per cercare di ovviare questi limiti? Innanzitutto, l'imaging PET dovrebbe essere ottimizzato riducendo al minimo gli artefatti tecnici (standardizzando il protocollo di scansione, riducendo il movimento dei soggetti mediante l'uso di adeguati supporti per la testa, combinando l'interpretazione visiva con le immagini strutturali, ovvero la tomografia computerizzata-TC o la risonanza magnetica-RM). Inoltre, le scansioni coregistrate amy-PET/TC o RM possono essere utili per guidare la localizzazione anatomica e per interpretare i casi caratterizzati da atrofia diffusa o focale e altre anomalie strutturali del cervello. La valutazione visiva è abbastanza solida e "indipendente dal metodo di lettura utilizzato", ma un uso combinato dei criteri visivi consigliati potrebbe probabilmente migliorare la sicurezza diagnostica nelle scansioni complesse. Ad esempio, le difficoltà correlate all'atrofia corticale nel localizzare la materia grigia potrebbero essere ridotte esaminando lo striato che è meno influenzato dall'atrofia (peraltro la valutazione dello striato e’ inclusa incluso solo nei criteri di lettura del 18F-Flutemetamolo). L'uso di una scala di colori invece di una in bianco/nero potrebbe migliorare la valutazione del cingolato posteriore/precuneo nella sezione sagittale, in particolare nei casi con basso contrasto della materia grigia/bianca, anche se due produttori su tre raccomandano solo una scala in bianco/nero. L'accesso alle informazioni semi-quantitative potrebbe, inoltre, migliorare la confidenza diagnostica dei lettori inesperti e diminuire la variabilità tra i lettori nell'interpretazione visiva. In effetti, il processo di semi-quantificazione non è banale, in quanto la presenza di atrofia o gli artefatti tecnici, spesso presenti in scansioni complesse, possono influenzare la semi-quantificazione ancor più della valutazione visiva. Inoltre, l'applicazione automatica di regioni di riferimento preselezionate può non essere adeguata rispetto alla grande variabilità anatomica inter-individuale, determinando una quantificazione inaccettabile che potrebbe comportare risultati addirittura peggiori rispetto all'occhio umano. I criteri di valutazione visiva e i rispettivi corsi di formazione specifici del tracciante sono efficaci nell'insegnare ai medici come analizzare le 


































































































   66   67   68   69   70