Page 66 - Fisica in Medicina n° 4 - 2017
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PET Amiloide : cosa bolle in pentola? Ambra Buschiazzo1, Andrea Chincarini2, Flavio Nobili3, Silvia Morbelli1-4. 1Dipartimento di Scienze della Salute (DISSAL), Università di Genova, Genova 2 Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Sezione di Genova 3Dipartimento di Neuroscienze (DINOGMI), Università di Genova e Clinica Neurologica, Policlinico Ospedale San Martino, Genova. 4 Unità di Medicina Nucleare, Ospedale Policlinico San Martino, Genova Introduzione Dal 2015, anno in cui sono disponibili in commercio traccianti amiloide fluorinati per effettuare l’imaging PET, la comunità clinico-scientifica italiana si è chiesta come applicare questo strumento nella pratica clinica. La conoscenza scientifica a quel tempo, così come in generale l’esperienza clinica, era limitata soltanto ai centri nei quali la PET amiloide (amy-PET) era stata applicata nel contesto di trial clinici. Le questioni aperte sui traccianti per amiloide sono a tutt’oggi molte: 1. posizione di questo biomarcatore nell’ambito delle flow chart diagnostiche (in particolare la PET con FDG -FDG-PET- e il dosaggio della Aβ42 nel liquido cefalorachidiano); 2. rapporto costo-beneficio (nel contesto attuale, cioe’ in assenza di farmaci capaci di modificare il decorso della malattia), 3. Accuratezza dell’analisi visiva da parte dei medici nucleari 3. Efficacia di strumenti di semi-quantificazione. Queste ragioni hanno quindi spinto nel 2015 le tre principali società scientifiche competenti (AIMN, SINDEM, AIP) a fornire raccomandazioni cliniche pratiche. Queste raccomandazioni hanno ulteriormente elaborato i criteri di utilizzo appropriato pubblicati negli Stati Uniti, hanno introdotto alcune novità, adattate alla realtà italiana, e hanno aperto la strada ad una scheda informativa che deve essere compilata dallo specialista neurologo inviante anche per consentire la verifica dell'indicazione in rapporto al quesito clinico. E’ stata prevista anche una scheda da compilare da parte del medico nucleare. La scheda riporta i principali dati tecnici dell'esame e l'interpretazione, nonché una valutazione semi-quantitativa, se disponibile. Gli obbiettivi principale di tali raccomandazioni erano il miglioramento dell'accuratezza della prescrizione di amy-PET (e quindi l’ottimizzazione del rapporto costo/beneficio, evitando esami