Page 44 - Fisica In Medicina n° 2/2017
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píêìãÉåí~òáçåÉ=áå=jk= =assiali che variano da 16,3 a 26 cm. Il campo di vista di 16,5 cm è sufficiente per studi di perfusione miocardica.La possibilità di implementare un tomografo PET total body con un campo di vista assiale di 2 metri sembra non essere più cosi lontana. Infatti Simon Cherry e Ramsey hanno anticipato che dopo un periodo di 2 anni di costruzione il primo tomografo PET/TB sarà operativo per scopi di ricerca nel 2018 (http://explorer. ucdavis..edu).Tornando ai sistemi a nostra disposizione, l’implementazione delle innovazioni tecnologiche sopra descritte hanno portato ad avere una efficienza percentuale che varia da 0,74 a 2,2.La modalità TOF, disponibile solo con cristalli veloci quali LSO e LYSO, ha comportato non certo un miglioramento della risoluzione spaziale ma ad un miglioramento del rapporto segnale rumore nelle immagini riscostruite. Per chiarire questo concetto illustriamo brevemente cosa si intende per TOF. Se Δt è la differenza di tempo tra la rivelazione di due segnali in coincidenza e c è la velocità della luce, l’esatta posizione dell’evento di annichilazione lungo la direzione di volo può essere determinata con la seguente formula:Δd=Dt*c 2Più è piccolo Dt, quindi con cristalli ed elettronica veloce, più è piccola l’indeterminazione della posizione (Δd). La risoluzione temporale dei tomografi varia da 345 a 550 (ps) che comporta una indeterminazione da 5,2 a 8,9 cm. E chiaro quindi che tale modalità non migliora le prestazioni del tomografo in termini di risoluzione spaziale ma consente di ottenere un rapporto segnale-rumore 2,3 volte maggiore rispetto a quello della PET normale.Dal punto di vista software non può mancare un accenno ai processi di ricostruzione iterativi anche se oramai sono utilizzati da parecchi anni in Medicina Nucleare. Processi di ricostruzione completamente 3D che incorporano la correzione per l’attenuazione, per lo scatter per le coincidenze casuali, per la variazione di risposta spaziale e del tempo morto.Uno degli algoritmi di ricostruzione iterativi tra i più implementati ed utilizzati è l’Ordered Subsets Expectation Maximization (OSEM). La caratteristica principale di OSEM è di elaborare i dati di acquisizione in sottoinsiemi (blocchi). È stato dimostrato che questa procedura accelera la convergenza di un fattore proporzionale al numero di sottoinsiemi utilizzati nella ricostruzione. Tali algoritmi hanno avuto comunque una evoluzione nel tempo sia per migliorare le prestazioni in termini di velocità di calcolo sia in termini di miglioramento della qualità delle immagini. In particolare mi riferisco alla introduzione del recupero della risoluzione spaziale. La bassa risoluzione spaziale porta ad uno sparpagliamento della distribuzione di attività, che origina una degradazione della qualità dell’immagine (es. riduzione del contrasto), in una sottostima35


































































































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