Page 27 - Fisica In Medicina n° 2/2017
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=L’accordo con i valori misurati è, prendendo in considerazione la variazione media nelle due sezioni considerate, accettabile e conferma quanto riportato dallo scanner TC. Tuttavia, la distribuzione di dose non è uniforme all’interno del fantoccio, con presenza di hot spot o regioni più fredde, e la diminuzione o l’aumento non sono costanti nelle due sezioni considerate. Nella regione delle spalle, infatti, la tecnica ATCM sembra più performante. Lo studio è sicuramente limitato dall’analisi di due singole sezioni, che tuttavia sono significative.============^q`j=NITeoriciConsole TCSperimentali16- 40%CTDIvol- 34%UP- 30/40 %DLP- 45%DOWN- 25/35%10+ 70%CTDIvol+ 65%UP+ 50/60 %DLP+ 63%DOWN+ 60/70%Tabella 2 Variazioni di dose calcolate utilizzando la statistica di Poisson (Teorici), derivati dai valori di CTDIvol e DLP riportati in console (Console TC)l, e misurati per le due sezioni in studio (Sperimentali).Discussione e conclusioniLe tecniche AEC utilizzate in TC permettono di ridurre la dose di radiazione al paziente sulla base delle sue dimensioni fisiche e proprietà di assorbimento. L’impiego di tecniche ATCM è ormai comune per esami relativi al torace e alle regioni testa collo [2-3, 17-20].Il presente lavoro è indirizzato a quantificare le variazioni di dose all’interno di un fantoccio antropomorfo associate a modifiche della qualità dell’immagine utilizzando una tecnica ATCM. A questo scopo, sono stati utilizzati film radiocromici della serie Gadfchromic XR-QA2, progettati per applicazioni in radiologia. Il principale vantaggio nell’impiego di questi dosimetri è la possibilità di acquisire in tempi brevi mappe bidimensionali di dose con elevata risoluzione spaziale. Altri autori hanno utilizzato metodologie analoghe per simili valutazioni, ottenendo risultati soddisfacenti [8-9].La tecnica ATCM in studio (sviluppata da GE Healthcare) utilizza come parametro indicativo della qualità dell’immagine il Noise Index (NI), associato al rumore nella regione centrale dell’immagine di un fantoccio uniforme con le stesse caratteristiche di attenuazione del paziente. In particolare, lo studio è stato incentrato su come la variazione del NI incida sulle distribuzioni di dose all’interno del fantoccio antropomorfo.18