Page 26 - Fisica In Medicina n° 2/2017
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=============^q`j=Figura 3 Mappature di dose per NI = 16 (a) e NI = 10 (b) normalizzate rispetto alla matrice di dose di riferimento (NI =13).In media, per quanto riguarda NI = 10, la dose aumenta approssimativamente del 50-60% per UP e del 60-70% per DOWN. Analogamente, per NI = 16, la riduzione di dose è del 30-40% per UP e del 25- 35% per DOWN. Tuttavia, è possibile individuare delle regioni di hot spot per NI = 10, e delle aree più fredde per NI = 16. Inoltre, le variazioni non sono uguali nelle regioni UP e DOWN.In sintesi, i dati ottenuti evidenziano che, mantenendo costante NI, sebbene la qualità dell’immagine rimanga costante in ogni immagine e per l’intera scansione, la distribuzione di dose non è uniforme all’interno del paziente. La dose più elevata nella zona del torace (DOWN) è probabilmente dovuta a una minore modulazione di corrente; in questa regione, infatti, il diametro laterale e quello antero- posteriore sono confrontabili.Confronto teorico e sperimentaleUtilizzando l’espressione (1), è possibile calcolare teoricamente l’incremento o la diminuzione percentuale di dose al variare del NI rispetto a un valore di riferimento (nel caso in studio NI = 13). La Tabella 2 mostra le variazioni percentuali di dose medie misurate con i film radiocromici, calcolate utilizzando la statistica di Poisson, e dedotte a partire dai parametri CTDIvol e DLP mostrati sulla consolle dello scanner TC prima dell’esame.Le variazioni predette dallo scanner TC e i valori calcolati sono confrontabili entro il ± 7%. Sebbene ciò fosse prevedibile, l’analisi rappresenta un’importante validazione dell’algoritmo alla base del funzionamento della tecnica ATCM in studio.17


































































































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