Page 11 - Fisica In Medicina Numero 4/2016
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particolare, perché ci documentassimo sulle nuove tecnologie e ne promuovessimo l’implementazione in Istituto. In particolare, Veronesi fu uno strenuo sostenitore della radioterapia intraoperatoria (IORT) con acceleratori lineari mobili dedicati, da eseguire direttamente in sala operatoria, al termine dell’intervento di quadrantectomia, su pazienti portatrici di carcinomi mammari in fase iniziale. L’avvio della IORT costituiva il compimento di un altro “sogno” di Veronesi, quello di poter considerare chiusa, per molte pazienti, la partita con il tumore già all’uscita della sala operatoria. Inizialmente, questo approccio terapeutico innovativo fu accolto con grande perplessità dai senologi esterni all’Istituto. Oggi, dopo quasi quindici anni, la gran parte dei Centri di Senologia e di Radioterapia del Paese dispone di un acceleratore mobile per IORT e lo utilizza sulla base dei protocolli clinici predisposti da Veronesi e dai suoi collaboratori. A supporto di questo “trattamento integrato”, Veronesi aveva anche promosso, con la collaborazione mia per la parte tecnica e dell’ASL per la parte organizzativa, un programma di screening mammografico di tutte le donne della città di età superiore a 45 anni. Lo stesso Veronesi diede il suo beneplacito per la sperimentazione di un’altra iniziativa di radioterapia intraoperatoria nelle pazienti affette da carcinoma mammario, la cosiddetta IART (Intraoperative Avidinated Radiotherapy), che non ebbe però il successo della IORT, e sostenne l’avvio di altre tecniche radioterapiche da utilizzare per il trattamento di tumori non mammari, in particolare l’esecuzione di impianti permanenti di “semi” di I-125 in pazienti portatori di carcinoma prostatico.Veronesi, Direttore Scientifico dell’Istituto, aveva una straordinaria competenza in tutti i campi dell’oncologia, e la stessa competenza auspicava che fosse acquisita da tutto il personale medico o anche laureato in altre discipline (come i fisici medici) che collaborava a vario titolo all’attuazione delle procedure mediche. Per questo scopo, una volta alla settimana (il mercoledì mattina, alle 7) si tenevano i cosiddetti Grand Round, incontri nel corso dei quali venivano illustrati i risultati clinici e le novità nel campo della ricerca e della tecnologia. Gli oratori che si alternavano nelle varie presentazioni erano tenuti a parlare in inglese!Fra gli innumerevoli riconoscimenti per la sua attività di ricerca clinica e innovazione, uno stava particolarmente a cuore a Veronesi: la laurea honoris causa in Fisica, conferitagli dall’Università di Milano Bicocca il 15 marzo 2005. In quella circostanza, io ebbi l’onore di collaborare con lui nella preparazione della Lectio Doctoralis, dal titolo “Fisica e Medicina: due vite parallele”. Questa lezione Veronesi la ripropose, debitamente aggiornata, il 23 maggio 2007, in occasione della celebrazione, cui non volle mancare, del trentesimo anniversario della fondazione della Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria dell’Università Statale di Milano.RáÅçêÇç=Çá=rK=sÉêçåÉëá=3