Page 9 - Fisica In Medicina Numero 4/2016
P. 9
RICORDO DI UMBERTO VERONESIMAESTRO DI SCIENZA, DI CULTURA, DIUMANITÀa cura di Giampiero TosiCominciai a sentir parlare di Umberto Veronesi nel 1976, quando divenne Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano e iniziò la sua battaglia per far riconoscere dalla comunità scientifica la sua idea rivoluzionaria, per l’epoca, sul trattamento del tumore della mammella: la quadrantectomia associata alla radioterapia in luogo della mastectomia. Ebbi l’opportunità di conoscerlo personalmente l’anno successivo, quando Veronesi fu invitato dal Direttore, il professor Piero Caldirola, a tenere la prolusione in occasione dell’inaugurazione della “Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria e Ospedaliera” (così si chiamava allora l’attuale Scuola di Specializzazione in Fisica Medica) dell’Università di Milano. L’argomento della lezione era la situazione del cancro in Italia e nel mondo occidentale, in termini di incidenza, possibilità di cura, prospettive di sopravvivenza e previsioni relative all’incidenza e all’aumento delle “guarigioni” e della sopravvivenza per gli anni e i decenni successivi. Rimasi affascinato dalla chiarezza e dal rigore scientifico dell’esposizione, e presi coscienza dell’importanza degli stili di vita ai fini della prevenzione primaria.Questo breve incontro con il prof. Veronesi si ripeté negli anni successivi, sempre in occasione dell’inizio dei corsi della Scuola di Specializzazione: anche il professor Ettore Fiorini, subentrato a Caldirola nella direzione della Scuola, aveva infatti mantenuto la consuetudine di coinvolgere Veronesi. Iniziava così un lungo sodalizio fra l’oncologo, ormai famoso in tutto il mondo, e la Fisica, della quale apprezzava il rigore, il metodo galileiano, il contributo essenziale che attraverso la radioterapia e le nuove tecniche di imaging la fisica dava alla medicina in generale e all’oncologia in particolare.Nel 1991, insieme con Ugo Amaldi con il quale, quando ci davamo il cambio alle lezioni della Scuola di Specializzazione, discutevamo le possibili innovazioni tecnologiche nella radioterapia, lanciammo il progetto di un Centro di Radioterapia con protoni e ioni carbonio, e costituimmo a tale scopo la Fondazione TERA (nome coniato da Amaldi per distinguere la radioterapia tradizionale dalla nuova radioterapia, che avrebbe utilizzato particelle adroniche,costituite da quark, come il protone, gli ioni carbonio e qualsiasi altro tipo di ioni). Ci rendemmo 1RáÅçêÇç=Çá=rK=sÉêçåÉëá=


































































































   7   8   9   10   11