Il 26 gennaio, abbiamo partecipato a Roma, nella sede del CNC (Consiglio Nazionale dei Chimici), alla prima riunione, preliminare, per la costituzione di un tavolo tecnico che ci porterà alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici ai sensi della legge Lorenzin recentemente approvata. Erano presenti il CNC (Consiglio Nazionale dei Chimici), la SIF (Società Italiana di Fisica) e naturalmente AIFM.
Al momento attuale, non siamo ancora in grado di dire cosa succederà da qui ad un anno, e di rispondere alle varie domande che i soci legittimamente ci fanno, ma vorrei provare, a spiegare sinteticamente il contesto in cui è nata la Lorenzin e perché era fondamentale, anche per i fisici medici, entrare in questo ordinamento.
La Legge Lorenzin è una legge omnibus, che tocca vari aspetti fondamentali del panorama della sanità, tra cui le sperimentazioni cliniche e il riordino delle professioni sanitarie.
Il Decreto riconosce e riordina 26 professioni sanitarie (tra cui anche biologi e psicologi). Il meccanismo utilizzato per il riconoscimento e l’organizzazione delle stesse, la tutela delle professioni sanitarie e dei pazienti è quello degli ordini professionali, sotto la vigilanza del Ministero della Salute.
In questo contesto e a questo fine, l’articolo 8 prevede la trasformazione del Consiglio Nazionale dei Chimici, sotto il Ministero della Giustizia, nella Federazione degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, sotto la vigilanza del Ministero della Salute.
Va da se quindi che, l’inserimento in un ordine, era un passaggio obbligato per il riconoscimento formale della fisica medica come professione sanitaria (nata oltre 50 anni fa in Italia), per la tutela della nostra professione e anche dei pazienti.
Non essere presenti nel dispositivo normativo, voleva dire, di fatto, non essere riconosciuti nel ruolo sanitario e quindi andare lentamente ma inesorabilmente verso l’estinzione.
Il primo obiettivo dell’ordine è occuparsi dei nostri aspetti professionali, tutelare la professione e la formazione dei professionisti.
L’organizzazione e l’accesso all’ordine sono tutti da definire, così come le norme transitorie, anche in seguito ai decreti attuativi alla Lorenzin che usciranno nei prossimi mesi.
Certamente possiamo dire che l’iscrizione all’ordine sarà obbligatoria per chi svolge la professione sanitaria (quindi i fisici medici) e avrà una organizzazione territoriale, con ordini provinciali/regionali/interregionali a seconda dei numeri (il minimo è 250 iscritti per ordine territoriale).
Non partiamo da zero però. Attualmente infatti già esiste il CNC, che è l’ente pubblico che rappresenta in tutta Italia gli Ordine territoriali dei Chimici ed è sotto la tutela del Ministero della Giustizia.
Il 26 gennaio abbiamo costituito un tavolo tecnico, che opererà a Roma, nella sede del CNC, composto da CNC, SIF e AIFM, con l’obiettivo di trasformare il CNC nella Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e Fisici e di istituire gli Ordini Territoriali dei Chimici e dei Fisici.
E’ un percorso che abbiamo appena intrapreso, e a quanto sono perplessi, non posso che ribadire che l’Ordine era il solo riconoscimento possibile nel quadro normativo italiano, ma che sono certo, sarà una passaggio fondamentale e determinante per la nostra professione.
Posso altresì assicurare che AIFM è in prima linea nella sua costruzione e che continuerà a fare sempre tutto il possibile per la tutela dei fisici medici di oggi e di domani, anche all’interno della costituenda Federazione Nazionale.
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