Page 47 - Fisica In Medicina n° 2/2017
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píêìãÉåí~òáçåÉ=áå=jk= =la risoluzione spaziale intrinseca e di 2, 2mm. Ma il maggior impatto nell’impiego di tali sistemi nella pratica clinica è stata la riduzione dell’attività iniettata (almeno della metà) dovuta principalmente alla geometria di acquisizione che consente come detto prima l’acquisizione simultanea di tutte le proiezioni. Questo si traduce non solo in una diminuzione della dose al paziente ma anche agli operatori.Quest’anno inoltre è stata commercializzata una gamma camera a doppia testa, quindi general purpose, con rivelatori a semiconduttore. Tale sistema presenta caratteristiche nettamente migliorative rispetto ai sistemi tradizionali. Di seguito le caratteristiche principali di questo sistema confrontate con quelle di un sistema standard a NaI.Risoluzione spaziale intrinseca 2,5mm vs 3,8mm;risoluzione energetica 6,3 vs 9,5;massimo count rate 1,4 volte maggiore;FOV 25% più grande.Dal punto di vista software anche per la SPECT i processi di ricostruzione iterativi sono ormai implementati su tutti i sistemi. Ed in particolare tutti consentono di correggere per l’attenuazione utilizzando mappe CT provenienti da sistemi ibridi SPECT/CT o da studi effettuati in tempi diversi. Particolare importanza nell’ultimo caso deve essere dato ai software di co-registrazione delle immagini per non creare artefatti dovuti ad una non corretta correzione per l’attenuazione. L’introduzione anche negli algoritmi di ricostruzione del recupero della risoluzione spaziale ha consentito anche in SPECT un netto miglioramento del rapporto segnale rumore sulle immagini. In particolare nell’algoritmo di ricostruzione viene inserito la modellizzazione della risposta di ogni collimatore in funzione del l’isotopo utilizzato e dell’orbita che le due teste di rivelazionepercorrono per seguire il profilo del paziente in studio.Inoltre si vuole mettere in evidenza la presenza di software che consentono l’elaborazione di dati per la pianificazione del trattamento della terapia con radionuclidi sia per immagini planari che immagini SPECT. E’ nota che storicamente molte procedure nella terapia con radionuclidi prevedono la somministrazione di attività standard: i sistemi SPECT/CT, i nuovi algoritmi menzionati e l’utilizzo di tali software dedicati contribuiranno a semplificare e standardizzare il calcolo della attività da iniettare e la dose personalizzata non sarà più vista come la ricerca del Sacro Graal nella terapia con radionuclidi.38


































































































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