Page 26 - Fisica In Medicina n° 1/2017
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Marco Perna (medico)1) QUAL È STATO IL TUO PERCORSO SCOLASTICO?Premetto che mi sono diplomato al Liceo Scientifico. Il mio percorso scolastico, diversamente da quanto dovrebbe (giustamente) essere, è stato piuttosto travagliato. Diciamo che ho preferito divertirmi quanto più possibile. Poi, quando sono sopraggiunte le prime responsabilità e soprattutto i primi scrutini, ho deciso di “mettere la testa a posto” ed iniziare a studiare seriamente, con disciplina. Come esempio posso portarvi i miei risultati annuali a Matematica. Primo anno: quattro. Secondo anno: cinque. Terzo anno: sei. Quarto anno: sette. Quinto anno: otto. Non rimpiango questo percorso “alternativo” perché è stata una grande esperienza di vita. Ho avuto la fortuna di trovare qualche professore che ha creduto in me e mi ha aspettato, e fortunatamente è stato ripagato nella scommessa sul mio conto.2) COSA FAI IN QUESTO MOMENTO?In questo momento sono specializzando in Radioterapia Oncologica presso l’Azienda Ospedialiera Universitaria di Careggi, a Firenze, diretta dal prof. Livi. Sono al secondo anno della scuola di Specializzazione, ho fatto il mio ingresso nel 2015/2016 con il nuovo concorso nazionale.3) COME VEDI IL FUTURO PROSSIMO?Il futuro prossimo è una grande incognita. Sicuramente nel mio futuro vedo la mia compagna Giulia, con la quale costruire una famiglia. Dal punto di vista lavorativo, invece, essendo in scuola di specializzazione ho intenzione di sfruttare al meglio questi anni di apprendimento, cercando di imparare quante più cose possibili. Una volta che sarà terminato... Vedremo quel che sarà! Dei vari “must” che guidano la mia vita c’è la volontà a vivere giorno per giorno, cercando di trarre il massimo da ogni situazione che attraverso.4) QUAL È L'ASPETTO PIÙ ATTRAENTE DELLA PROFESSIONE CHE ESERCITI O A CUI ASPIRI?Sicuramente il rapporto con i pazienti. Stiamo parlando di pazienti particolari, fragili e forti allo stesso tempo. Risulterò banale dicendo che la nostra è una missione più che un lavoro, ma è la verità. Dai pazienti ricevo sempre molto e loro, inconsapevolmente, aiutano me a vivere e trovare me stesso.fåíÉêîáëíÉ=p_Rq=17


































































































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