Page 28 - Fisica In Medicina n° 1/2017
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Giacomo Reggiori (Fisico)1) QUALE È STATO IL TUO PERCORSO SCOLASTICO?Dopo aver frequentato elementari e medie in Uganda (di cui ho una grandissima nostalgia) nel 1997 sono tornato a Varese, mia città natale anche se fino ad allora praticamente sconosciuta, dove ho frequentato il liceo Classico Ernesto Cairoli. Finito il liceo mi sono poi iscritto alla facoltà di Fisica alla Statale di Milano senza sapere bene cosa mi aspettava. Quando è stato il momento di scegliere una tesina per la laurea triennale su consiglio di un amico mi sono imbattuto nel mondo della fisica medica (fino ad allora completamnete sconosciuto) che mi ha subito incuriosito molto per cui sono andato a fare la tesina al Besta con la dott.ssa Fumagalli. Mi sono poi laureato alla magistrale con una tesi sull'analisi degli spostamenti degli organi nei trattamenti prostatici svolta all'Humanitas di Rozzano dove sono rimasto anche per la specialità. Nel 2014 mi sono specializzato con una tesi dal titolo: "Caratterizzazione dosimetrica di un rivelatore al diamante a singolo cristallo con fasci unflattened fino a campi piccoli. Studio sperimentale e simulazioni MonteCarlo".2) COSA FAI IN QUESTO MOMENTO?In questo momento pendolo tra Varese (dove vivo con mia moglie e i miei figli) e Rozzano. Dopo la specializzazione infatti sono stato assunto qui in Humanitas dove sono tuttora. Lavoro nel reparto di radioterapia occupandomi un po' di tutto con un focus particolare sulla dosimetria dei campi piccoli, nuovi rivelatori ecc. passione che è nata durante il lavoro di tesi.3) COME VEDI IL FUTURO PROSSIMO?Il futuro prossimo lo vedo sempre in Humanitas. Qui ho trovato un ambiente accogliente e stimolante sia dal punto di vista professionale che umano anche se nella fisica bisognerebbe aumentare un po' le quote azzurre che qui siamo outnumbered (F.Z. torna presto!).4) QUAL È L'ASPETTO PIÙ ATTRAENTE DELLA PROFESSIONE CHE ESERCITI O CUI ASPIRI?Il punto più interessante è forse quello meno legato allo specifico della nostra professione, ed è il fatto di lavorare con altre persone. Tutte le scelte che ho fatto, gli aspetti del lavoro a cui mi sono appassionato di più, sono sempre passate da incontri con persone specifiche da cui ho potuto imparare moltissimo. E di questo sarò sempre grato a tutte loro. Nello specifico della fisica medica poi l'evoluzione tecnologica è sicuramente molto interessante per un fisico e contribuire a massimizzare il beneficio che il paziente può ottenere da questa tecnologia è un aspetto molto gratificante. Devo anche dire che essere costretti a lavorare con altre figure professionali che hannofåíÉêîáëíÉ=p_Rq=19


































































































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