Page 22 - Fisica In Medicina n° 1/2017
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Andrea Lancia (medico)1) QUALE È STATO IL TUO PERCORSO SCOLASTICO?Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia nel 2012 presso l'università di Tor Vergata, Roma, discutendo una tesi sperimentale sulla tossicità rettale acuta e tardiva nei pazienti con tumore della prostata trattati con Radioterapia esclusiva. Il relatore di tale tesi fu il professor Santoni, mio attuale primario presso la UOC di Radioterapia del Policlinico Tor Vergata e direttore della Scuola di Specializzazione che frequento dall'agosto del 2013. Durante questi anni ho avuto modo di proseguire la mia formazione specialistica, con un occhio di riguardo in particolare verso la patologia oncologica uro-genitale, sia nell'ambito dell'attività clinica che nel campo della ricerca.A partire da settembre 2014 fino allo stesso mese dell'anno seguente sono stato Research Fellow presso il Dipartimento di Radioterapia Oncologica dell'Aarhus University Hospital (dove ero già stato come Clinical Observer nell'agosto 2012), avendo avuto modo di lavorare insieme al professor Morten Hoyer e di approfondire le mie conoscenze sulla Radioterapia Stereotassica extracranica, in particolar modo nell'ambito delle neoplasie toraciche.2) COSA FAI IN QUESTO MOMENTO?Sto completando il mio quarto e penultimo anno di Specializzazione, cercando costantemente di affinare la mia preparazione clinica senza però rinunciare allo studio e alla ricerca, con collaborazioni scientifiche nazionali ed internazionali e partecipazioni ai più importanti meeting europei. Oltre alla patologia tumorale prostatica e polmonare, rivolgo particolare attenzione e crescente interesse nei confronti del grande capitolo relativo all'Immunoterapia e alle sue interazioni con il trattamento radiante.3) COME VEDI IL FUTURO PROSSIMO?Una volta completata la Specializzazione, l'obiettivo è quello di poter esercitare la professione di Oncologo Radioterapista, in Italia o all'estero. So per certo che avrò sempre un occhio di riguardo nei confronti della ricerca, anche se è prematuro definirne ora il ruolo esatto nell'ambito del mio percorso professionale: al momento mi reputo aperto ad ogni possibilità, e soprattutto pronto a valutare ed eventualmente cogliere le opportunità che mi si presenteranno da neo-specialista, senza alcuna preclusione.4) QUALE È L'ASPETTO PIÙ ATTRAENTE DELLA PROFESSIONE CHE ESERCITI O A CUI ASPIRI?Sono due i motivi principali alla base della mia passione verso il lavoro che esercito. Il primo è quella costante sensazione di sfida nei confronti di una patologia verso la cui cura sono stati fatti importanti passi avanti, ma che ancora richiede partecipazione e curiosità scientifiche quotidiane,fåíÉêîáëíÉ=p_Rq=13