Dal ritrovamento casuale tra le polveri di un magazzino di una strana valigetta, nasce lo spunto per uno studio ed una ricerca che si conclude dopo qualche anno: si tratta di una apparecchiatura per elettroterapia, forse con funzioni antalgiche e cicatrizzanti, del tipo indicativamente in uso tra la seconda metà dell’800 e i primi del ‘900. Ancora una volta si pone in evidenza la qualità e la versatilità della ditta Balzarini, oggi praticamente dimenticata, nella produzione di strumentazione scientifica di avanguardia (per l’epoca) in ambito medicale. ()