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Rx addome bimbo 10 mesi

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(@vivi11)
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Buongiorno a tutti, vi ringrazio anticipatamente per la risposta che darete alla mia domanda.

ieri il mio bimbo di 10 mesi ha fatto una radiografia addome con radiazioni di 1 livello.

vorrei chiedervi se posso stare tranquilla sugli effetti a lungo termine (tumori e non). Ho chiesto al pediatra di turno e mi è stato detto che ovviamente fa male. Questa cosa non mi fa dormire la notte..

 

vi ringrazio 

 
Pubblicato : 16 Giugno 2023 10:12
(@fisicimedici)
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Gent.ma Sig.ra,
anzitutto ci sentiamo nelle condizioni di tranquillizzarla. Pur non avendo a disposizione i dati tecnici relativi alla indagine radiologica cui è stato sottoposto suo figlio, possiamo affermare che, per la tipologia di indagine citata, la dose al paziente anche in età neonatale/pediatrica risulta molto contenuta.

In merito alle sue perplessità / paure che lei riporta per la risposta del pediatra, rispetto alla necessità di esporre suo figlio a radiazioni ionizzanti siamo anzitutto a ricordarLe come, per il principio di giustificazione alla base della radioprotezione (D. Lgs. 101/2020 - Art. 157), ogni radiografia è preventivamente valutata essenziale e necessaria per la salute del paziente dal prescrivente (es. il pediatra) ed anche dallo specialista radiologo, ovvero in ogni caso un esame radiografico è condotto solo se il rapporto rischio/beneficio da esso derivante è certamente a favore del beneficio.

Per la radiografia addome del suo bimbo lei ci riporta che il livello di dose riferito è pari I (la normativa impone inoltre di inserire nel referto degli esami radiologici l’indicazione di una classe di dose, con possibili valori I, II, III e IV), ovvero che la dose ricevuta è stimata non superiore a 1 mSv.
La classe I, che vede indicata sul referto può essere interpretata in modo semplice per confronto con l’esposizione alle radiazioni del fondo naturale. Qualsiasi individuo è infatti esposto, ogni giorno della propria vita, a queste radiazioni naturali, che provengono dal suolo, dai materiali da costruzione, dal cosmo e perfino dal proprio corpo. Possiamo quindi affermare che l’esame radiologico effettuato da suo figlio sia da considerarsi corrispondente ad un periodo aggiuntivo di esposizione al fondo naturale quantificabile, al più, in alcuni mesi.

In conclusione, l’esposizione del suo bambino dovuta all’esecuzione di questo esame non deve costituire fondato motivo di preoccupazione per il suo futuro.

Anche nell’ ”AAPM Position Statement on Radiation Risks from Medical Imaging Procedures” ( https://www.aapm.org/org/policies/details.asp?id=439&type=PP ) della prestigiosa Associazione America di Fisica Medica sui rischi di radiazioni dalle procedure di imaging medico, è chiaramente ribadito che “Al momento, le prove epidemiologiche a sostegno dell'aumento dell'incidenza del cancro o della mortalità per dosi di radiazioni inferiori a 100 mSv sono inconcludenti. Poiché le dosi di diagnostica per immagini sono in genere molto inferiori a 100 mSv, quando tali esposizioni sono appropriate dal punto di vista medico, è molto probabile che i benefici previsti per il paziente superino qualsiasi piccolo rischio potenziale.
Data la mancanza di consenso scientifico sui potenziali rischi derivanti da basse dosi di radiazioni, le previsioni dell'ipotetica incidenza del cancro e della mortalità derivanti dall'uso della diagnostica per immagini sono altamente speculative. L'AAPM e altre organizzazioni che si occupano di protezione dalle radiazioni scoraggiano previsioni di danni ipotetici. Tali previsioni possono portare a storie sensazionalistiche nei media pubblici. Ciò può indurre alcuni pazienti a temere o rifiutare l'imaging medico sicuro e appropriato, a scapito del paziente.
I fisici medici si sforzano continuamente di migliorare l'imaging medico ottimizzando le dosi di radiazioni garantendo al contempo il livello necessario di qualità dell'immagine, contribuendo così ai vantaggi ampiamente riconosciuti dell'imaging medico.”

Se anche questa risposta non dovesse tranquillizzarla, per dubbi e perplessità La invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - https://fisicamedica.it - o a contattare un Fisico Medico della Struttura presso cui è stato eseguito l’esame. Anche in questo caso AIFM sarà lieta di indirizzarla verso esperti in Fisica Medica in grado di confrontarsi direttamente con Lei.

Nella speranza di essere stati di aiuto, La ringraziamo per averci contattato e La salutiamo cordialmente.

 
Pubblicato : 27 Giugno 2023 11:42
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