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Aumento rischio da radiazioni

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(@ciripiri)
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Buon pomeriggio,

Ho letto con molta attenzione le vostre risposte riguardanti i rischi da esposizione a tac nei bambini. Mio figlio di 13 anni ha subito un trauma ed è stato sottoposto a TC cranio e rachide cervicale. Se ho capito bene, in questi casi l'esposizione si aggira sul valore del fondo terrestre  di un anno, cioè come se avesse vissuto sulla terra un anno di più  È corretto, quindi, affermare che il suo rischio di sviluppare una neoplasia radioindotta equivale ad un anno in più di vita? cioè è corretto dire che ha un rischio equivalente ad un quattordicenne che non ha mai fatto raggi? Oppure  il suo rischio è comunque superiore a quello di un quattordicenne?  Grazie da un genitore in angoscia....

Questa argomento è stata modificata 3 anni fa da Ciripiri
 
Pubblicato : 13 Settembre 2021 17:13
(@fisicimedici)
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Caro genitore,

 
abbiamo letto con molta attenzione i suoi interrogativi che riportano lo stato di preoccupazione circa le possibili conseguenze derivanti dall'esposizione di suo figlio, ma ci sentiamo assolutamente nelle condizioni di tranquillizzarla.
Nello specifico, come lei ha correttamente accennato, l’indagine diagnostica che ci descrive (TC cranio) espone in media il paziente ad una dose di radiazioni che corrisponde ad una dose equivalente a circa un anno aggiuntivo di esposizione al fondo naturale di radiazione. Quando scriviamo “circa un anno aggiuntivo” significa che, a seconda dei parametri di esposizione utilizzati nello specifico esame, il periodo equivalente di esposizione al fondo naturale potrebbe variare da qualche mese ad un anno.
Consideri che, secondo una pubblicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) del 2016, il rischio aggiuntivo di sviluppare patologie neoplastiche per un bambino di circa 10 anni di età che è stato sottoposto ad una TC del cranio della tipologia cui è stato sottoposto suo figlio è identificato come BASSO rispetto al rischio già naturalmente esistente per ogni individuo.
Tenga presente che tutti gli individui corrono il rischio di sviluppare una patologia neoplastica nel corso della propria vita. Questo è il cosiddetto "rischio di riferimento per tutta la vita" (in inglese “lifetime baseline risk” LBR). Il rischio aggiuntivo di incidenza di una patologia neoplastica attribuibile all'esposizione alle radiazioni è chiamato "rischio attribuibile a vita" (in inglese “lifetime attributable risk” LAR). Il LAR è una grandezza di rischio calcolata utilizzando modelli di rischio derivati da studi epidemiologici (pubblicazioni UNSCEAR 2008, BEIR 2006, UNSCEAR 2013). Per dare un’idea, un LAR corrispondente ad una TC del cranio per un paziente pediatrico è, secondo le citate pubblicazioni, BASSO (rischio aggiuntivo di sviluppare una neoplasia radioindotta da 1 su 10000 a 1 su 1000).
Pertanto, per rispondere ai suoi interrogativi, ci preme specificare che non è corretto affermare che il rischio di sviluppare una neoplasia radioindotta equivale ad un anno in più di vita o che suo figlio ha un rischio equivalente ad un quattordicenne che non ha mai fatto raggi, ma è corretto dire che esiste un rischio aggiuntivo dovuto all’indagine radiologica cui è stato sottoposto suo figlio.
In ogni caso occorre stare tranquilli, in primo luogo, perché l’esposizione alle radiazioni ionizzanti è sempre legata ad un’attenta valutazione da parte dei medici radiologi che analizzano e confrontano i rischi e i benefici del singolo esame in relazione al quesito diagnostico e, in secondo luogo, perché tale rischio è basso per la tipologia di indagine cui suo figlio è stato sottoposto.
Restiamo a disposizione per qualsiasi altro dubbio o perplessità.
 

Nella speranza di esserle stati d'aiuto e ringraziandola per averci contattato le porgiamo cordiali saluti.

 
Pubblicato : 17 Settembre 2021 14:12
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