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TAC Torace senza MDC

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(@dede1807992)
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Buongiorno, nel mese di Luglio del 2020 mi è stata prescritta un TAC toracica in seguito ad RX torace con uno "sfumato rinforzo della trama interstiziale in zona parailare". Purtroppo la preoccupazione dell'esito RX non mi ha permesso di valutare in maniera più obiettiva la prescrizione e come conseguenza mi sono sottoposto all'esame. Fortunatamente era un falso positivo dell'RX ma leggendo vari studi effettuati sulle esposizioni a radiazioni ionizzanti ( Brenner etc) anche io, come molti, sono preoccupato dal fatto che stocasticamente possa aver incrementato il rischio di essere vittima di leucemia o tumore. Grazie alla Vostra organizzazione ho contattato i fisici medici dell'area di mia competenza e obiettivamente hanno preso in carico con molta serietà la mia casistica ed ho avuto un incontro con il team. Sostanzialmente mi hanno stimato una dose efficace di 7.21 mSV con un rischio personale (secondo IRCP) di 6,5 persone/100.000 per milli SV , in pratica ho una probabilità ipotetica su 2.140 di ammalarmi. Nonostante i loro tentativi nel tranquillizzarmi, facendo riferimento alle dosi di radioterapia o quelle di cardiologia sono stati piuttosto sfuggenti e pertanto non sono sereno. Necessiterei di qualche dato o riferimento maggiore che vada oltre il classico " non ci pensi più" oppure" non si preoccupi".

Certo della  Vostra collaborazione porgo i miei migliori saluti.

 
Pubblicato : 6 Settembre 2021 17:27
(@paolabregant)
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L’utilizzo della dose efficace in ambito medico è controverso:

  • l’ICRP 103 raccomanda di non utilizzarlo per ricavare sintetici valori di rischio radiologico individuale.
  • alla stima della dose efficace è associata una grande incertezza

Pur con i suddetti limiti è l’unico indice sintetico di cui disponiamo.  Epidemiologi e organismi scientifici ritengono ci sia una forte evidenza di effetti da radiazioni per valori della dose efficace ≥ 100 mSv.

Al di sotto di tale valore, non abbiamo in realtà nessuna certezza scientifica sugli effetti dell’esposizione alla radiazione, perché gli studi epidemiologici che sarebbero necessari per arrivare a una conclusione definitiva sono sostanzialmente infattibili. Per questo motivo tutta la radioprotezione si basa sull’adozione del cosiddetto “modello lineare senza soglia”. Si assume cioè, cautelativamente, che l’entità dell’esposizione alle radiazioni ionizzanti determina la probabilità che compaia un danno ma non la sua gravità.

Detto ciò, le ricordo che:

  • per il fatto di vivere sulla terra, siamo esposti costantemente al fondo naturale di radiazione, che dipende dalla zona in cui in cui viviamo e che in Italia e in media dell’ordine di 3 mSv/anno (quindi l’ipotetico rischio di danno radioindotto associato al suo esame è lo stesso che le deriva dal “vivere” un paio d’anni)
  • la probabilità di ammalarsi di tumore per insorgenza naturale per la popolazione in generale è del 42%; un’indagine TC aumenta tale probabilità in modo sostanzialmente trascurabile
  • in tutte queste valutazione, stiamo trascurando un elemento fondamentale, cioè il beneficio che riceve il paziente da una diagnosi (che esiste anche se il referto è negativo).

Nel ringraziarLa per essersi rivolto alla nostra Associazione, La saluto cordialmente

 
Pubblicato : 10 Settembre 2021 16:50
(@dede1807992)
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Topic starter
 

Buongiorno, Vi ringrazio per la gentile presa in carico della mia situazione personale. Vorrei tuttavia approfondire un aspetto che finora non avevo preso in considerazione. In particolare vorrei meglio comprendere il Vostro primo punto, ovvero sul fatto che il "vivere sulla terra" comporti un'esposizione di circa 3 mSV anno. Nella fattispecie, vorrei capire come 3 mSV/anno possano essere la stessa cosa che 3 mSV irradiati in un esame diagnostico di breve durata. Io penso che vi sia un differenza in termini di "intensità" dei raggi erogati, ovvero nel caso di radiazione naturale per anno l'intensità sarà più bassa rispetto all'esame diagnostico dove viene erogata una quantità elevata in breve tempo. Penso quindi che il danno cellulare e quindi il rischio di neoplasie sarà maggiore nell'irragiamento "diagnostico" rispetto a quello naturale a cui tutti siamo esposti proprio per la maggiore quantità di raggi emessi sui tessuti rispetto al tempo di esposizione.

 

Grazie.

 

A presto.  

 

 

 

 
Pubblicato : 1 Dicembre 2021 09:59
(@paolabregant)
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Gent.mo,

come Le dicevamo, al di sotto dei 100 mSv non abbiamo  certezza scientifica sugli effetti dell’esposizione alla radiazione.

E' verosimile che esistano dei meccanismi di riparazione, ma le attuali conoscenze non ci consentono di discriminare gli effetti delle due modalità di esposizione in modo così preciso.

Il confronto con il fondo naturale serve a dare un'idea dell'ordine di grandezza del rischio. Speculazioni ulteriori al momento non hanno una risposta. 

 
Pubblicato : 7 Dicembre 2021 15:33
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