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    La corsa all’etere

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    Il famigerato aumento dei limiti è stato compiuto, con poca o nulla consultazione degli organismi tecnici ma anche i nuovi limiti sono all’interno del quadro regolatorio internazionale.

    Bisogna infatti ricordare che se vogliamo essere cautelativi ma continuare a scambiare filmati e musica mentre andiamo in giro, o aumentiamo la potenza delle singole antenne, o aumentiamo il numero delle antenne.

    Siccome ogni apparato dissipa un pò di energia, tante antenne significa costi maggiori, anche in termini di energia che pagano si le perfide multinazionali, ma utilizzando comunque risorse naturali, che sono di tutti.

    Le FAQ pubblicate, che spiegano il testo forse complicandolo, evidenziano come lo sforzo del legislatore sia stato quello di mettere un freno alla tendenza degli operatori di dichiarare emissioni superiori alle proprie reali esigenze solo per occupare la banda disponibile a sfavore dei concorrenti.

    Il testo dell’art. 44 comma 1-ter (e già ai fisici è venuto mal di testa) stabilisce che il limite da rispettare si riduce proporzionalmente alla frazione di banda spettrale disponibile: se sono autorizzato (e pago) 1/4 delle frequenze disponibili, la densità di potenza che posso immettere in aggiunta al fondo si riduce di 4 volte. Molto più semplice leggere le formule che spiegarlo, ma qui il mal di testa viene a chi non ha la dimestichezza con le formule matematiche che dovrebbe essere garantita dalla scuola superiore.

    Basterà ad evitare contenziosi?

    I precedenti non sono incoraggianti.

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