Dipende dal tipo di radioterapia considerata.
Nei pazienti sottoposti a radioterapia a fasci esterni (terapia con acceleratori lineari, tomoterapia, cyber-knife) non è presente radioattività causata dal trattamento e non è necessaria alcuna precauzione per le persone vicine.
I pazienti sottoposti a terapie con sorgenti radioattive sigillate (brachiterapia, curieterapia) sono portatori di radioattività solo durante il trattamento, che avviene in ambiente ospedaliero e prevede precauzioni specifiche; terminato il trattamento il paziente non è radioattivo e non è necessaria alcuna precauzione per le persone vicine.
I pazienti sottoposti a terapie con sorgenti radioattive non sigillate (terapia metabolica, radioterapia sistemica) sono portatori di radioattività, che può essere rilasciata attraverso saliva, sudore, urina e feci, per un periodo definito di tempo dopo la terapia. Al momento delle dimissioni lo staff fornisce al paziente informazioni specifiche sulle precauzioni da adottare per proteggere le persone vicine.

2 COMMENTI

  1. Buongiorno, anche se qualcosa viene a trovarsi oltre i limiti di “sicurezza” indicati non succede nulla; non c’è alcuna attivazione, e suo padre può tranquillamente cucinare per tutti. Data la tipologia di sorgente (sigillata) non c’è nemmeno il rischio di dispersione e contaminazione radioattiva come potrebbe essere nel caso della terapia radiometabolica con I-131, somministrato con capsule o soluzione orale.

    Cordiali saluti.

  2. Buongiorno,
    a mio padre è stato diagnosticato un tumore alla prostata e sta eseguendo una brachiterapia con iodio 125.
    Gli è stato consegnato un foglio per le precauzioni da adottare nei confronti delle persone che convivono con lui alle quali ci stiamo attendendo scrupolosamente.
    Ho però un dubbio sulla sua attività in cucina: la radioattività dello iodio 125 rende radioattivo anche gli alimenti ai quali lui si avvicina sotto la distanza di sicurezza? In pratica deve evitare di preparare da mangiare anche per i familiari?
    Grazie