Page 31 - Fisica in Medicina n° 4 - 2017
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Nella Tabella 8 sono riportati i coefficienti a0…a6 delle equazioni (7 e 7a) lungo l'asse Z. Lo stesso processo è stato applicato lungo la direzione X per tutte le parallele alla superficie del magnete. Dopo aver calcolato tutti i coefficienti a0…a6 per tutte le Z e per tutte le X abbiamo ricostruito le 38 equazioni che descrivono B nella sala magnete per quella macchina, e le rispettive derivate ottenendo le equazioni (4) e (5) che permettono di calcolare il campo elettrico in funzione del vettore velocità in un determinato punto.     4.4 Analisi dei VLE del d.lgs. 159/2016  Come detto nella parte introduttiva, il d.lgs. 159/2016, Parte II - Effetti non termici, definisce i valori della Tabella A1 come quei valori limite che si correlano alla prevenzione di nausea e vertigine a condizione che il movimento del soggetto mantenga la condizione imposta dai limiti di frequenza, cioè che la frequenza dell'impulso sia compresa tra 0 e 1 Hz. Nel caso in cui il movimento del soggetto all'interno del campo magnetico statico determini un impulso di frequenza maggiore o uguale a 1Hz ci si trova difronte ad un campo elettrico indotto (E) che non deve superare i valori indicati dal decreto nelle Tabella A2 e Tabella A3 (tabelle 3 e 4 del presente lavoro) cioè, 1,1 [V / m] per gli effetti sanitari e 0,7 / f [V / m] per gli effetti sensoriali. È evidente che, per una corretta valutazione del rischio la prima cosa da verificare sarà la frequenza dell'impulso indotto nel soggetto, sia perché una frequenza inferiore a 1 Hz escluderebbe l'applicabilità delle Tabelle A2 e A3, sia perché, in caso contrario, il VLE sarà correlato alla frequenza dalla relazione 0,7 / f, che può variare da 700 a 70 mV / m.              


































































































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