Page 14 - Fisica In Medicina Numero 4/2016
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=============RáÅçêÇç=Çá=^K=Ráå~äÇá=La sua attività di ricerca si è sviluppata nel quadro del progetto ALTEA (Anomalous Long Term Effects on Astronauts), con obiettivi strategici per la biomedicina spaziale. Lo strumento ALTEA è nato per determinare lo spettro di radiazioni nella Stazione Spaziale Internazionale (SSI), utilizzato per lo studio dell’interazione tra radiazione cosmica e sistema nervoso centrale è stato installato a bordo della (SSI) dal luglio 2006, con lo scopo di determinare il tipo di radiazione ambientale presente al suo interno e conoscere gli effetti ed i rischi che essa può indurre e le contromisure per rendere minimi questi rischi proprio in previsione di lunghi viaggi nello spazio. Adele riferiva con grande entusiasmo di questa sua attività, in particolare impegnata nell’ambito del progetto ALTEA-MICE si era occupata della realizzazione del set-up sperimentale per la stimolazione e la irradiazione di roditori in situazione controllata e della registrazione di dati di risposta della retina e corticali durante l’irradiazione con ioni pesanti. ALTEA-MICE a completamento del progetto ALTEA sugli astronauti voleva fornire informazioni sulla probabilità di danno visivo funzionale indotto da ioni pesanti durante le operazioni prolungate in microgravità. Obiettivi di Altea-MICE erano: studiare gli effetti di ioni pesanti sul sistema visivo di topi normali e mutanti con difetti della retina; definire le condizioni sperimentali affidabili per la ricerca nello spazio e sviluppare modelli animali per studiare le conseguenze fisiologiche di viaggi spaziali sugli esseri umani. A tal fine gli esperimenti si sono realizzati presso il National Laboratory di Brookhaven [BNL] (Upton, NY, USA) e la Gesellschaft für Schwerionenforschung mbH [GSI] / Biophysik (Darmstadt, FRG) per identificare possibili cambiamenti elettrofisiologici e/o l'attivazione di meccanismi di protezione in risposta ad impulsi radiazione.Esaurito l’assegno di ricerca, Adele Rinaldi si è iscritta alla Scuola di specializzazione in Fisica Medica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata che ha frequentato dal 2010 al 2015. E’ così entrata in Ospedale al S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina a Roma, come tirocinante contrattista della struttura di Fisica Sanitaria allora da me diretta, nella quale con il tutoraggio delle colleghe si è formata per svolgere l’attività di fisica medica nei vari campi: dalla ottimizzazione dei piani di trattamento e la dosimetria clinica all’approccio prospettico alla valutazione del rischio con metodi FMEA, dal controllo di qualità in radiodiagnostica alla sicurezza e qualità in Risonanza Magnetica, dalla radioprotezione alla certificazione di qualità di particolari procedure.6


































































































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