La produzione di energia elettrica avviene, oltre che con le centrali nucleari (vedi energia nucleare) sfruttando le fonti di energia non rinnovabile quali petrolio, carbone e gas naturale e in misura minore utilizzando le cosiddette fonti di energia rinnovabile: energia geotermica, energia idroelettrica, solare od eolica.
Le tecniche di produzione dell'energia elettrica sono basate principalmente sull'utilizzo di vapore in pressione; l'acqua pressurizzata viene scaldata a temperature molto elevate, il vapore generato si espande in una turbina collegata ad un alternatore. La turbina è una macchina rotante che sfrutta l’energia cinetica provocata dal vapore in pressione o da un getto d’acqua per generare la rotazione di un albero. L’alternatore è una macchina che, posta in rotazione alla turbina, genera energia elettrica.
Tipologia di centrali:
Attualmente la gran parte dell’energia elettrica nel mondo viene prodotta con le centrali nucleari in particolare in Francia, Stati Uniti, Germania, Inghilterra etc e in misura minore con tutte le altre metodiche. Le centrali a carbone sono ormai in disuso per l’enorme impatto sull’ambiente.
Dal punto di vista dell’inquinamento tuttavia le centrali nucleari sono quelle che hanno impatto minimo sull’ambiente e infatti se confrontiamo fissione e combustibile fossile si ha che:
1 Kg di U235 produce la stessa quantità di energia di 3000 tonnellate di carbone.
La fissione di 1 Kg di U235 produce circa 1 Kg di prodotti di fissione (radioattivi ma ben confinabili e controllabili) mentre la combustione di 3000 tonnellate di carbone genera circa 1000 tonnellate di CO2 e di altri inquinanti gassosi, che a tutt'oggi vengono dispersi nell'atmosfera, oltre a centinaia di tonnellate di ceneri nella quali sono presenti sia metalli pesanti pericolosi (Arsenico, Mercurio etc ) e anche materiali radioattivi naturali (Uranio e Torio) che vanno ad inquinare l’ambiente.
A cura di Giusppe Scalzo e Giancarlo Gialanella.
Copyright © AIFM 2018 - Develop by Woobiweb.com - Privacy policy