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Scintigrafia e PET

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(@sebastiano)
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Salve, non ho capito bene una cosa riguardo i macchinari impiegati nelle scintigrafie e nelle PET. In particolare i macchinari usati per rivelare i raggi gamma nelle scintigrafie e nelle PET sono gli stessi?
Grazie

 
Pubblicato : 9 Febbraio 2020 12:41
(@ozoccarato)
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Buongiorno sig. Sebastiano,

come da lei correttamente sottolineato, entrambe le apparecchiature impiegate in Medicina Nucleare: quelle utilizzate per l’esecuzione delle scintigrafie convenzionali – dette Gamma Camere – e quelle impiegate negli studi con emettitori di positroni – tomografi PET – rivelano la radiazione gamma emessa dal corpo del paziente.

L’analogia però si ferma a questo punto in quanto le due apparecchiature sono progettate per rilevare due modalità distinte di interazione della radiazione elettromagnetica con la materia.

In particolare, le gamma camere (planari o tomografiche) sono progettate per rilevare l’interazione fotoelettrica di fotoni gamma emessi da radioisotopi con emissione energetica “medio bassa” (tra gli 80 e i 350 keV circa). In questo campo, il radioisotopo maggiormente impiegato è il Tecnezio (il primo elemento prodotto dall’uomo in laboratorio con mezzi artificiali) il cui isotopo 99 metastabile ha una emissione quasi monocromatica emettendo per ogni decadimento un fotone singolo da 140 keV. La rivelazione di questi fotoni avviene con apparecchiature dotate di un numero di rivelatori compresi tra uno e tre e detti “testate”. Ogni testata è costituita da un parallelepipedo di circa 60*40 cm montati su un “gantry” in grado di farli ruotare attorno al corpo del paziente.  

Negli studi PET invece, si rivelano i due fotoni gamma da 511 keV che vengono emessi a seguito dell’annichilazione di un positrone con un elettrone nella materia. A seguito di questa modalità di interazione, i due fotoni sono emessi in direzioni opposte tra loro (a 180° ) e sono riconosciuti come appartenenti ad uno specifico evento di annichilazione se e solo se le due interazioni vengono rilevate entro tempi brevissimi, dell’ordine della frazione di nanosecondi per le apparecchiature più recenti. Data la particolare tecnica di rivelazione, i tomografi PET sono essenzialmente costituiti da un anello di rivelatori che circonda interamente il corpo del paziente (più molta, molta, molta elettronica…). L’isotopo maggiormente impiegato in tecnica PET è il 18F (Fluoro 18) che ha un tempo di dimezzamento di circa 110 minuti.

Cordialmente

Orazio Zoccarato

Claudio Traino

 
Pubblicato : 11 Febbraio 2020 10:04
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