Buongiorno,
settimana scorsa siamo stati in pronto soccorso per sospetta ingestione di una pila (mini stilo AAA, non a bottone) con il mio bimbo di 2 anni. Io e mio marito eravamo sicuri che al 99% non l‘avesse ingerita, ma l’avessimo piuttosto persa per strada. Ma non eravamo tranquilli e quindi lo abbiamo portato in ospedale circa 24 ore dopo. Premetto che noi non viviamo in Italia, ma a Berlino. Mio figlio stava bene e non presentava alcun sintomo. È stato visitato e tutto risultava nella norma. Ma la dottoressa di turno ci ha detto che l‘unico modo per essere davvero sicuri era fare una radiografia. Lei stessa però non sembrava sicura, dicendoci che era difficile in questi casi scegliere cosa fare. Io mi sono opposta subito, per me non ne valeva la pena, ma mio marito ha voluto farla. Abbiamo parlato con il radiologo che ci ha rassicurati dicendo che la quantità di radiazioni sarebbe stata minima e mi ha chiesto quanto pesasse mio figlio. Hanno messo a mio figlio una protezione sui genitali e a me un grembiule. Io sono rimasta dentro con lui e gli tenevo le mani mentre era sdraiato sul letto (per tenergli le braccia ferme). Durante la radiografia è partito una specie di suono di allarme e uno dei due dottori che era rimasto vicino a noi ha gridato all‘altro: Falsch! (Che in tedesco vuol dire appunto errore, sbagliato…)
La radiografia è comunque riuscita ma loro non hanno parlato con noi, mandandoci direttamente dalla pediatra. Io ho avuto una strana sensazione, ma essendo agitata e non parlando correttamente tedesco, sono uscita dalla stanza.
Non c’era nessuna batteria nello stomaco di mio figlio.
É da quasi una settimana che penso a questa cosa. Ho fatto delle ricerche in merito e delle cose non mi tornano. So che l‘uso della protezione piombata sui genitali non è più raccomandato e uno dei motivi è che i macchinari che sono settati in modalità automatico, potrebbero rilevarla come un ostacolo e aumentare di conseguenza la quantità di radiazioni. Ho anche letto che questa modalità di collimazione automatica non è raccomandata sui bimbi piccoli, proprio per questo motivo e che è meglio un’impostazione manuale. Io ho visto sul monitor che è stata impostata la fascia d’età, quindi ho motivo di pensare che fosse tutto automatico.
Mi chiedo come mai queste direttive non siano uniformi in tutta Europa.
Mi pare anche di aver capito che io non avrei dovuto essere lì con lui e invece mi hanno fatto restare.
É possibile che mio figlio abbia ricevuto più radiazioni del dovuto?Come faccio a saperlo con certezza?
Siccome il mio istinto di madre spesso mi ha dato ragione, non vorrei aver ragione anche questa volta!
Inoltre non capisco le risposte che sminuiscono l’impatto delle radiazioni durante le radiografie, che vengono paragonate a viaggi in aereo o a qualche settimana aggiuntiva di esposizione al fondo naturale.
Ma il fatto che le radiazioni ci colpiscano tutte in pochi secondi oppure dilazionate poco alla volta nell’arco di 8-9 ore di volo, giorni o mesi, non dovrebbe fare la differenza?
Grazie in anticipo a chi mi risponderà!
Gentile signora,