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“In 120 anni solo 58 donne hanno vinto un Nobel, contro quasi 890 uomini”, disse un mago dalla barba bianca. “Vi racconterò questo: nel passato ci sono state tante donne che hanno fatto scoperte pazzesche e utilissime! Ma che fatica il loro riconoscimento e talvolta le pesanti ingiustizie subite. Per citarne una: Rosalind Franklin (1920-1958) scrisse le basi della biologia molecolare fornendo prove sperimentali della struttura a elica del DNA. Il Nobel però lo vinsero i colleghi Maurice Wilkins, James Dewey Watson e Francis Crick. Mentre il mago parlava, improvvisamente si cominciarono ad aprire contemporaneamente da sole molte finestre e da ognuna appariva una donna.Si spalancò la prima: si affacciò Marie Curie (1867-1934), scienziata doppio premio Nobel per la fisica e la chimica, poi Elisabeth Garrett Anderson (1836-1917), primo medico inglese donna, successivamente Caroline Hershel (1750-1848) astronoma e matematica che scoprì diverse comete, Getrude Belle Elion (1918-1999) farmacologa e biochimica e Nobel per la medicina, Maria Sibylla Merian (1647-1717) naturalista che si occupò della metamorfosi di farfalle, Laura Bassi (1711-1778), prima cattedra universitaria in fisica, Rita Levi Montalcini (1909-2012) neurologa, Helen Taussing (1898-1986) cardiologa pediatrica, Barbara Mcclintock (1902-1992) biologa statunitense, Rachel Louise Carson (1907-1964) biologa e zoologa. E così via, tante altre. Le donne scienziate sono state e sono numerose! Le finestre lo dimostrano. Tuttavia ancora oggi non è facile nel mondo accademico per loro. “La donna è cura e accudimento”, affermò, spuntando da una stella, una fata dai capelli blu.“Appunto! Chi cura, si prende cura, accudisce, ha impegno, passione, rigore e intelligenza. Quindi può occuparsi anche di matematica, scienza, ingegneria e tecnologia!”, rispose il mago dalla barba bianca. “La scienza è anche donna perché è conoscenza, è curiosità, è scoperta, è desiderio di non fermarsi ma di creare, generare, inventare”, ribatté una voce. La donna genera e crea proprio come la scienza.In quell’istante arrivò una bambina che prese per mano il mago e la fata e con un telescopio si misero a guardare le stelle nel cielo.I suoi occhi giovani e svegli non vedevano l’ora scoprire e studiare milioni di pianeti. La luce inondava ogni cosa, era la luce della conoscenza. Madre di tutti i saperi. (ONU per la Giornata delle Donne e delle Ragazze nella Scienza) |