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Tralicci vicino casa pericolosi?

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 Drew
(@drew)
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Salve a tutti,
sono capitato sul vostro forum cercando l'argomento tralicci.
Sto cercando casa e ne ho trovata una che ha un traliccio nella via a circa 300 mt (oggi andrò a verificare meglio le distanze) ed uno più grande (in fila con altri) a circa 700 mt di distanza.
Mi chiedevo se questa distanza è sufficiente per ritenerli non pericolosi o se invece, a lungo andare, possono esserlo.
Premetto che non mi intendo affatto dell'argomento, pertanto mi scuso in caso di errori nel linguaggio.

Questi sono i link ai tralicci. So che vedendoli si può capire il voltaggio o qualcosa del genere.
https://ibb.co/S3Cbdzq
https://ibb.co/7y17S72

Grazie in anticipo e complimenti per il sito che ho appena scoperto e che sembra molto interessante.

 
Pubblicato : 18 Settembre 2019 06:59
(@Anonimo)
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Buona sera,

colgo l’occasione della sua domanda per puntualizzare alcuni aspetti anche rispetto a quanto già accennato

https://fisicamedica.it/fisico-medico-risponde/radiazioni-non-ionizzanti/cabina-enel-condominio

in questo stesso sito sull’argomento.

I campi elettrici e magnetici a 50 Hz generati dagli elettrodotti hanno effetti sanitari accertati dovuti alle correnti che possono indurre all’interno del corpo umano.

Questi effetti si assumono come istantanei e cessano quando il campo si riduce al di sotto di una certa soglia. La protezione da questi effetti è garantita dai limiti di legge fissati sulla base delle indicazioni degli enti normativi internazionali come già illustrato

https://fisicamedica.it/fisico-medico-risponde/radiazioni-non-ionizzanti/effetti-biologici-associati-allimpiego-dei-campi

Il traliccio, che spesso è individuato come sorgente del problema, è in realtà parte della soluzione in quanto svolge due funzioni fondamentali ai fini della protezione.

In primis, mantiene il conduttore alla massima distanza dal terreno, il campo magnetico decresce grosso modo linearmente con la distanza e quindi, sotto un elettrodotto, la posizione meno a rischio è proprio quella del traliccio.

Essendo poi connesso elettricamente a terra, beninteso isolato dalla linea ad alta tensione, il traliccio annulla il campo elettrico che infatti non è mai stato considerato nel dibattito sull’adeguatezza dei limiti di esposizione.

Per il campo magnetico, il limite di esposizione per la popolazione è infatti pari a 100 uT  (micro Tesla) mentre la discussione sui possibili effetti cronici ha portato qualcuno a chiedere di adottare come limite la cosiddetta soglia di attenzione epidemiologica di 0,04 uT.

La legislazione italiana ha tentato di andare incontro alle preoccupazioni sugli effetti a lungo termine adottando l’obbiettivo di qualità di 3 uT, con ciò forse scontentando tutti, da rispettarsi “nei luoghi frequentati per più 4 ore al giorno”.

Successivi provvedimenti hanno fissato le modalità per il calcolo della cd fascia di rispetto che è precisamente l’area dove il valore di 3 uT non è mai superato.

Tornando al quesito, quello che conta non è la distanza dal traliccio ma dalla linea; in quasi tutte le regioni italiane è oggi possibile prendere visione delle fasce di rispetto dei principali elettrodotti collegandosi al sito dell’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale (ARPA) competente per territorio.

Se poi volesse chiedere di persona le notizie in loro possesso sull’elettrodotto, i dati da riferire sono il numero della linea e del traliccio che sono riportati nelle targhette alla base dello stesso.

Per la cronaca, questo post è stato scritto con un pc portatile generante, a livello della mia posizione, un campo magnetico di 0,5 uT (10 volte maggiore della soglia di attenzione epidemiologica).

Considerando solo la componente a 50 Hz (gli alimentatori dei pc generano anche componenti a frequenza più alta), il risultato è già 0,05 uT.

Se volesse eseguire misure, ovviamente con strumentazione adeguata, in prossimità di qualunque elettrodomestico, troverebbe valori anche superiori indipendentemente dalla presenza e dal carico di eventuali elettrodotti nelle vicinanze.

Per quanto sopra mi sento di tranquillizzarla sulla distanza dei 300 metri; per verificare l’effettiva distanza dell’abitazione dalla fascia di rispetto, deve invece rivolgersi all’ARPA che è l’ente istituzionalmente deputato a garantire la popolazione anche rispetto a questi rischi.

 
Pubblicato : 18 Settembre 2019 17:02
 Drew
(@drew)
Post: 2
Membro
Topic starter
 

Buonasera,
grazie infinite per la risposta esaustiva e per i link che andrò subito a visionare.
L'unica cosa che non ho capito riguarda i cavi, ad occhio questi distano dall'abitazione circa 110 metri.
Anche in questo caso è possibile stare tranquilli? Il traliccio che li porta (ho controllato oggi) è di 275.

Grazie ancora,
Drew

 
Pubblicato : 18 Settembre 2019 19:47
(@Anonimo)
Post: 0
 

Il campo magnetico e il campo elettrico sono generati  dai cavi sospesi, non dai tralicci che li sorreggono.

Rivolgendosi all'ARPA comunicando i dati della linea che sono, quelli si, segnati sul traliccio, è possibile conoscere l'estensione della fascia di rispetto.

Aggiungo anche che il campo magnetico è tanto più alto quanto più elevata è la corrente che circola in un dato momento in un certo tratto di elettrodotto.

Per questo, ai fini delle valutazioni, i gestori delle linee sono tenuti a comunicare ad ARPA, ma non a privati o ad altri enti, i dati sulla corrente massima di progetto e su quella che circola di solito, detta anche "portata in servizio normale".

Per quanto riportato nel post precedente, mi sento comunque di confermare che a una distanza di 110 m il rispetto dei 3 uT è più che probabile, anche se la verifica definitiva deve essere fatta con ARPA

 
Pubblicato : 19 Settembre 2019 09:39
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