Posso usare una saldatrice a filo continuo con potenza max 95 a per
Per piccoli lavori?
Che protezioni devo prendere?
Pacemaker defribillatore
Grazie
Purtroppo, come avrà letto anche nelle istruzioni che le sono state fornite, la saldatura ad arco è generalmente fra le attività controindicate per i portatori di dispositivi impiantati.
Questo in quanto il dispositivo non è collaudato, nè probabilmente collaudabile, per tutti i possibili casi di impulso di campo magnetico che si possono generare.
Nondimeno, i dispositivi dovrebbero essere sicuri per tutte le normali esposizioni al di sotto dei normali limiti per la popolazione.
La limitazione della potenza a 95 A, d'altra parte garantisce un basso livello di emissione, non garantisce però contro possibili impulsi che possono essere "male interpretati" dal circuito di del dispositivo, in particolare a breve distanza dalla parte nella quale circola la corrente più elevata ovvero il cavo dal generatore fino alla torcia.
Non sono in realtà reperibili in letteratura casi di incidenti riferibili all'uso di saldatrici da parte di portatori di pace-maker, tuttavia si sconsiglia l'utilizzo in quanto non è possibile garantire l'assenza di interferenze.
Tenga comunque presente che:
può essere pericoloso anche un singolo impulso, ovvero non esiste una dipendenza dal tempo di esposizione;
il massimo sviluppo di campo si verifica durante il primo innesco dell'arco;
il rischio si riduce sensibilmente al crescere della distanza, a 95A il campo magnetico è trascurabile già a 1 metro dal cavo.
Meglio affidarsi a qualcuno che salda sotto la sua guida!
Grazie
Anche se deve esistere in modo per proteggersi che non mi proibisca di esprimermi in quel campo ..,.una tuta?
Grazie
Schermare il campo magnetico, in particolare impulsato, non è questione così semplice e comunque, nel caso specifico impossibile da ottenere mediante un tessuto.
In ogni caso la soluzione non è tecnologica ma di responsabilità .
I produttori di pacemaker, ma anche i medici nonchè in qualche misura i colleghi, dovrebbero infatti realizzare che la normale vita quotidiana e professionale comporta esposizione a campi elettromagnetici al di là della Risonanza Magnetica, delle antenne per cellulari e degli elettrodotti, che sembrano essere i principali problemi del pubblico.
Sarebbe necessario e sufficiente quindi, che per ciascun dispositivo impiantato, i produttori rendessero disponibili i livelli di campo ai quali lo stesso è stato testato. Dopodichè sarebbe semplice escludere dal rischio un'ampia serie di situazioni di esposizione che in effetti sono molto più comuni di quello che si ritiene.
Difficilmente un sistema a 95A riuscirà a generare un campo in grado di interferire con un moderno pacemaker ma, in mancanza di una certificazione, nessuno lo può garantire con certezza.
La cronaca di questi giorni illustra bene come rischi noti e accettati da tutti scatenano, a posteriori, la caccia al colpevole.....
I
Grazie
Unica risposta che condivido
Unico non Sutrino nativo di Sutri "Ponzio Pilato" che come altri dicono tanto ma non dicono niente
Le responsabilità non sono solo nostre ma soprattutto dei produttori
Grazie