Buongiorno,
vi scrivo perché vorrei il vostro parere in merito al vivere entro 50 metri da una linea di alta tensione. Nello specifico stiamo valutando di acquistare una casa che ha nel giardino del vicino un traliccio dell’alta tensione ( saranno circa 3 metri dalla base del traliccio al muro della casa). Siamo una coppia giovane che vuole avere figli. Ho Letto molto articoli e ricerche sull’argomento, penso di aver letto ogni risposta ad ogni post su questo forum.
Abbiamo chiesto all’ ’agenzia immobiliare di avere una foto della targa del traliccio per comunicarla all’ARPA al fine di ricevere informazioni precise sul tipo e sulla tensione. Vorrei inoltre richiedere un controllo da parte loro per controllare che rispetti le norme. Allego la foto del traliccio. Al momento sappiamo solo che sorregge 4 cavi. C’è la possibilità che in futuro, in vista di un riassetto delle infrastrutture, demoliranno la linea che passa di fianco all’abitazione (questa è più una speranza, i documenti che ho trovato risalgono al 2008).
La mia preoccupazione maggiore è per i nostri futuri figli, vista la potenziale correlazione alla leucemia infantile.
Quello che volevo sapere è: c’è un modo per limitare il campo magnetico prodotto dai cavi?
Inoltre, nel caso dei cavi interrati, il problema del campo magnetico generato dai cavi stesso, è ancora presente?
Grazie per le risposte e complimenti per il forum.
Grazie per essersi rivolta al nostro forum e soprattutto per aver letto le altre risposte prima di formulare la domanda.
Anche se al momento non riesco a vedere la foto del traliccio, se ha letto le risposte sul forum avrà capito che la questione sulla leucemia infantile ha dato inizio alle ricerche ma gli studi successivi non hanno trovato alcuna prova, anzi.
La normativa italiana rimane una delle più cautelative e anche la recenti pressioni per rivedere al rialzo i livelli di riferimento per i campi a radiofrequenza non hanno coinvolto gli elettrodotti.
Abitare a così breve distanza da una linea elettrica comporta nondimeno dei disagi, legati se non altro alle possibili servitù di passaggio, per il fatto che qualcuno, prima o poi la manutenzione la deve fare.
Le informazioni sul traliccio non sono poi così importanti, basta l'indirizzo, in quanto le ARPA, se sono idoneamente organizzate, hanno mappe che individuano con precisione i percorsi delle linee e le cosiddette Distanze di Prima Approssimazione (DPA), ovvero le distanze in pianta entro le quali potrebbe essere superato l'obbiettivo di qualità di 3 uT di campo magnetico.
Ricordo che questo valore può essere facilmente superato anche a distanza di qualche centimetro da apparecchi domestici dotati di trasformatore, inclusi i computer.
Un'abitazione poi potrebbe ricadere all'interno della DPA ma essere ancora esposta a livelli di campo inferiori a causa dell'altezza dei conduttori.
Tutte queste informazioni dovrebbero essere già in possesso del venditore o del suo agente, in quanto altri si saranno già posti il problema.
Il campo magnetico, inoltre, dipende dalla corrente circolante e pertanto una verifica effettiva dovrebbe essere svolta in collaborazione con ARPA che è l'unico soggetto titolato a richiedere al gestore della linea i valori della corrente circolante, anche se un calcolo teorico è ormai alla portata di molti professionisti semplicemente applicando le norme tecniche in materia. Il calcolo teorico è comunque necessario perchè non è semplice capire se nel momento della misura la linea è effettivamente sotto carico.
Sconsiglio comunque di imbarcarsi in progetti di schermatura del campo magnetico che sono fattibili ma costosi ed efficaci solo in situazioni che di solito si verificano in ambienti industriali.
Quanto all'interramento, la sua efficacia è dovuta al fatto che comporta una diversa configurazione dei conduttori che porta a ridurre (non ad annullare) il campo a distanza; anche in questo caso l'intervento è costoso e gli eventuali problemi di servitù di passaggio non si semplificano.