Salve, stanno realizzando un'antenna di telefonia mobile e controllando su Google Maps risulta una distanza in linea d'aria di 460 metri.Â
Secondo voi una distanza di questo tipo ha "impatto" sulla salute? a 460 metri gli strumenti che misurano i volt/metro vedono dati? Grazie
Sarebbe abbastanza strano che non ci siano altre antenne a distanza minore, questo perché la normativa vigente impone stringenti limiti alle emissioni della singola antenna.Â
Un misuratore di campo elettrico fornisce di sicuro un valore espresso in V/m, ma dovrebbe essere tarato per la banda di frequenza corretta e protetto dai campi magnetici generati da sorgenti diverse e anche dalle scariche elettrostatiche prodotte dall'interazione con il corpo di chi impugna lo strumento. Questo per dire che su internet si trovano anche esempi di misure falsate da diversi effetti non noti a chi pubblica la misura.
In ogni caso, a quella distanza, per misurare con certezza le emissioni della specifica antenna serve o il suo telefono cellulare, che effettua questa operazione automaticamente e, se necessario, si collega ad un'antenna più vicina, oppure un analizzatore di rete. Questi strumenti sono a disposizione dei gestori delle reti e delle Agenzie Regionali di Protezione Ambientale (ARPA), inclusa quella che ha autorizzato l'antenna in questione.
Quanto all'impatto sulla salute, i campi elettromagnetici sono, secondo lo IARC, e come discusso ampiamente anche in questo sito, "possibili cancerogeni", dove il termine "possibili" è la traduzione imprecisa dell'inglese "possibly", ovvero "forse".Â
Lo stesso IARC classifica la luce del sole "cancerogeno certo".
In ogni caso il problema non è l'antenna in sé.Â
Sarebbe abbastanza strano che non ci siano altre antenne a distanza minore, questo perché la normativa vigente impone stringenti limiti alle emissioni della singola antenna.Â
Un misuratore di campo elettrico fornisce di sicuro un valore espresso in V/m, ma dovrebbe essere tarato per la banda di frequenza corretta e protetto dai campi magnetici generati da sorgenti diverse e anche dalle scariche elettrostatiche prodotte dall'interazione con il corpo di chi impugna lo strumento. Questo per dire che su internet si trovano anche esempi di misure falsate da diversi effetti non noti a chi pubblica la misura.
In ogni caso, a quella distanza, per misurare con certezza le emissioni della specifica antenna serve o il suo telefono cellulare, che effettua questa operazione automaticamente e, se necessario, si collega ad un'antenna più vicina, oppure un analizzatore di rete. Questi strumenti sono a disposizione dei gestori delle reti e delle Agenzie Regionali di Protezione Ambientale (ARPA), inclusa quella che ha autorizzato l'antenna in questione.
Quanto all'impatto sulla salute, i campi elettromagnetici sono, secondo lo IARC, e come discusso ampiamente anche in questo sito, "possibili cancerogeni", dove il termine "possibili" è la traduzione imprecisa dell'inglese "possibly", ovvero "forse".Â
Lo stesso IARC classifica la luce del sole "cancerogeno certo".
In ogni caso il problema non è l'antenna in sé.Â
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Grazie per la risposta, e' che volevo capire se 460 metri sono una distanza "importante" e se ha senso fare un controllo a una distanza tale. Cioe' volevo capire se uno strumento come quelli che usa Arpa con un limite di 6 volt metro che valore potrebbe rilevare a 460 metri.
Come faccio a misurare le emissioni con il mio telefono? scusi ma non ho capito.
Grazie
Â
Il telefono misura l'intensità del segnale utile dell'operatore telefonico; alcune informazioni sono accessibili dal menù del telefono, esistono anche apposite app che tuttavia non sono semplici da interpretare. Ai fini del rispetto dei limiti quello che conta, è che ARPA misura è la somma dei contributi di tutti gli operatori.Â
Proprio perché 460 m è davvero una distanza notevole, il campo elettrico a tale distanza è con tutta probabilità determinato da altre antenne.Â
La strumentazione professionale fornisce valori a partire da 0,3 V/m circa nelle misure a banda larga, che considerano la somma dei campi generati da tutte le antenne.
Quello che intendevo dire è che a 460 m il contributo della specifica antenna è distiguibile solo con un analizzatore di rete in grado di distinguere il segnale digitale, purché non mascherato da altri segnali più forti.
In ogni caso non ha senso preoccuparsi.Â
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