Buongiorno a tutti,
la domanda verte sul campo magnetico in abitazione con bambini di 8-12 anni
si tratta di abitazione semi indipendente la cui camera dei bambini è posta sotto dei cavi della media tensione
ho provveduto a misurazioni nella stanza mediante tecnico qualificato ed i risultati sono sulla mediana delle 24 ore di 0,13 micro tesla
per fare un esempio in altri due punti della cassa siamo a 0,05 e 0,04 (misurazione spot effettuata mentre in altra stanza eravamo a 0,15)
le domande sono:
- considerando che i bambini passeranno anche alcune ore fuori dalla loro stanza (che è quella più interessata) il valore mediano di 0,13 deve intendersi come massima esposizione?
- considerando che per alcune ore saranno ad esempio in cucina (0,04) o giardino (0,03) la media giornaliera di esposizione è quindi da teoricamente considerarsi minore?
- oppure devo ragionare come se fossero sempre esposti a 0,13 di media?
non vorrei esporre i miei figli a un incremento di rischio ...
a livello generale cosa significa 0,13?
Parliamo di livelli che si trovano comunemente ad esempio in un condominio di città ? Oppure sono livelli eccessivi e prescindere?
Potrebbe avere senso modificare la collocazione delle stanze, e far dormire i bambini nella stanza ove abbiamo 0,05?
Oppure anche 0,05 è un incremento di rischio e quindi ha senso cambiare casa (sono in affitto fortunatamente)
Grazie infinite in anticipo
Gentilissimo,
alcune informazioni che avrebbe già dovuto darle il collega che ha eseguito le misure:
Il valore di mediana del campo magnetico sulle 24 ore deve essere confrontato con l'obbiettivo di qualità "stabilito a tutela delle esposizioni della popolazioni in luoghi frequentati per più di 4 ore al giorno" (DPCM 8/7/2003); tale obbiettivo di qualità è stabilito in 3 microTesla (µT).
Questo valore non ha al momento alcun razionale scientifico ma è nato come compromesso fra il valore limite di esposizione stabilito sulla base degli effetti noti e accertati in 100 µT (da intendersi come valore da non superare mai), e possibili effetti di esposizioni croniche a basso livello che non sono stati ancora spiegati ma hanno portato a classificare il campo magnetico a bassa frequenza come "possibile cancerogeno", ovvero classe 2B secondo lo IARC (istituto per la ricerca sul cancro legato all'organizzazione mondiale della sanità ), come fino a poco tempo fa era classificato per esempio il caffè.
Ricordo, a titolo di esempio, che lo stesso IARC classifica come certamente cancerogene per l'uomo (classe1) sia le radiazioni ionizzanti, sia la luce solare, semplicemente in quanto esistono tumori certamente dovuti all'esposizione al sole.
Tornando al campo magnetico, tutti gli studi epidemiologici che hanno evidenziato una qualche correlazione tra campi magnetici e cancro pare abbiano sempre utilizzato esposizioni al di sopra di 0,2 - 0,4 µT, valore definito dall'OMS "soglia di attenzione epidemiologica".
Alcuni comitati e organizzazioni ambientaliste hanno pertanto spinto in passato per adottare questo valore, in base al principio di precauzione, come limite per la popolazione.
Ciò avrebbe cmportato immani lavori di spostamento degli elettrodotti a fronte di un vantaggio sanitario quanto meno dubbio, considerato che l'International Commission on Non Ionizing Radiatio Protection (ICNIRP), sulla base degli effetti noti e accertati non ha ritenuto di dover abbassare i limiti di esposizione.
Le più recenti linee guida ICNIRP, recepite anche dalla legge italiana, hanno invece portato ad alzare il valore di azione per i lavoratori esposti da 500 a 1000 µT
L'Italia e pochi altri paesi è andata incontro a queste preoccupazione fissando l'obbiettivo di qualità a 3 uT, praticamente scontentando tutti.
I valori misurati in casa sua risultano quindi inferiori anche alla soglia di attenzione epidemiologica.
Si potrebbe aggiungere che oltre alla mediana sulle 24 ore, sarebbe necessario valutare quanto il valore misurato può alzarsi per effetto di variazioni di carico dell'elettrodotto.
Per questo occorre rivolgersi al gestore che è tenuto a fornire i dati di corrente all'ARPA. Nella maggior parte delle regioni italiane in ogni caso sono già state completate le mappature delle linee elettriche che potrebbero eventualmente comportare superamenti dei 3 µTe individuate le azioni da intraprendere
La differenza da lei riferita fra l'ambiente più esposto e alte zone della casa compreso il giardino, d'altra parte portano a pensare che l'elettrodotto non fosse senza carico, altrimenti non sarebbero state rilevate differenze.
Chi ha fatto le misure avrà probabilmente posizionato lo strumento al centro dell'ambiente, il più lontano possibile da apparecchi elettrici.
Questo perchè a meno di 10 cm da qualunque motore o trasformatore che abbiamo in casa, dal ventilatore all'asiugacapelli, il campo magnetico raggiunge anche le decine di µT
Questa considerazione, più che le ricerche epidemiologiche di cui non sono esperto mi portano ancora una volta a raccomandarle tranquillità rispetto a questo tema: le sorgenti di campo magnetico con le quali abbiamo sempre convissuto sono molteplici e gli elettrodotti non sono certo le principali.