Salve avrei alcune curiosita'.
1) C'e' un limite di impianti di telefonia nel raggio di 500 metri?Â
2) Lo schema che le allego cosa rappresenta? Immagino a sx l'altezza, i valori sotto la distanza e la scala colorata? sono i volt/metro?Â
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Grazie
Rispondo prima alla seconda domanda da cui discende banalmente la risposta alla prima.
La figura rappresenta, parzialmente in quanto mancano le unità di misura sugli assi, effettivamente una simulazione numerica del campo (probabilmente) elettrico generato da un'antenna.
La rappresentazione è sul piano verticale, dove l'antenna si trova fuori dal grafico in alto a sinistra dove sembra originarsi quella che ha l'aspetto di un getto o di una fiamma; come evidenziato dalla scala di colore, il rosso indica l'intensità maggiore.
Di solito si rappresenta la verticale nella direzione di massima emissione e si realizza anche una simulazione sul piano orizzontale in quanto, tipicamente ma solo a titolo di esempio, l'intensità può essere la metà oltre un cono di 65° e poi decresce ulteriormente. In linguaggio tecnico ampiezza di  65° a - 3dB.
La forma del lobo di radiazione è determinata da caratteristiche costruttive dell'antenna, l'estensione dipende invece dalla potenza immessa in antenna che è una scelta del gestore.
In sede autorizzativa, l'ARPA competente acquisisce tutti questi parametri dai singoli gestori e realizza una simulazione che tiene conto di tutte le antenne presenti sovrapponendo i lobi di radiazione. La figura che ha trovato corrisponde al caso semplice di un'antenna nel "vuoto" ma ormai è possibile anche tenere conto delle riflessioni sugli edifici esistenti oltre che dei contributi di più antenne.
La simulazione viene fatta di solito alla massima potenza che il gestore dichiara di voler mettere in antenna e ARPA si riserva il diritto di controllare a posteriori con le misure o richiede al gestore di farlo a proprie spese.
Il famigerato 5G ha introdotto l'ulteriore complessità dovuta al fatto che la direzione di massima emissione dell'antenna non varia solo nello spazio, come sopra descritto ma anche nel tempo in funzione della posizione dei dispositivi connessi.
Per far fronte a questa complessità , ci sono due strategie: quella più utilizzata è di utilizzare dei coefficienti che prevedono, con criteri cautelativi, la correzione da applicare ai diagrammi in funzione del tempo di utilizzo sulla base dei dati di traffico del gestore stesso; in alternativa, il gestore utilizza un dispositivo che limita la potenza per mantenere l'emissione entro un certo valore; se una cella è "eccessivamente" sollecitata, il nostro dispositivo mobile si aggancerà ad un'antenna più lontana, aumentando l'emissione del nostro telefono, esattamente come succede con il 4G quando si è lontani dall'antenna.
Per quanto sopra, non esiste alcun limite al numero di antenne che possono essere presenti in una certa area.
Il fine di queste valutazioni è garantire il rispetto, nei luoghi frequentati più di 4 ore/giorno, del livello medio di 6 V/m; per effetto dell'art 10 della LEGGE 30 dicembre 2023 , n. 214, in assenza di altri provvedimenti emanati dal governo, dal mese di giugno il valore passerà a 15 V/m che è comunque cautelativo rispetto al livello di riferimento internazionale di 60 V/m, inteso però come media su un intervallo di 6 minuti.
Spero di essere stato chiaro e ringrazio del quesito nella speranza che possa essere utile anche ad altri.
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Rispondo prima alla seconda domanda da cui discende banalmente la risposta alla prima.
La figura rappresenta, parzialmente in quanto mancano le unità di misura sugli assi, effettivamente una simulazione numerica del campo (probabilmente) elettrico generato da un'antenna.
La rappresentazione è sul piano verticale, dove l'antenna si trova fuori dal grafico in alto a sinistra dove sembra originarsi quella che ha l'aspetto di un getto o di una fiamma; come evidenziato dalla scala di colore, il rosso indica l'intensità maggiore.
Di solito si rappresenta la verticale nella direzione di massima emissione e si realizza anche una simulazione sul piano orizzontale in quanto, tipicamente ma solo a titolo di esempio, l'intensità può essere la metà oltre un cono di 65° e poi decresce ulteriormente. In linguaggio tecnico ampiezza di  65° a - 3dB.
La forma del lobo di radiazione è determinata da caratteristiche costruttive dell'antenna, l'estensione dipende invece dalla potenza immessa in antenna che è una scelta del gestore.
In sede autorizzativa, l'ARPA competente acquisisce tutti questi parametri dai singoli gestori e realizza una simulazione che tiene conto di tutte le antenne presenti sovrapponendo i lobi di radiazione. La figura che ha trovato corrisponde al caso semplice di un'antenna nel "vuoto" ma ormai è possibile anche tenere conto delle riflessioni sugli edifici esistenti oltre che dei contributi di più antenne.
La simulazione viene fatta di solito alla massima potenza che il gestore dichiara di voler mettere in antenna e ARPA si riserva il diritto di controllare a posteriori con le misure o richiede al gestore di farlo a proprie spese.
Il famigerato 5G ha introdotto l'ulteriore complessità dovuta al fatto che la direzione di massima emissione dell'antenna non varia solo nello spazio, come sopra descritto ma anche nel tempo in funzione della posizione dei dispositivi connessi.
Per far fronte a questa complessità , ci sono due strategie: quella più utilizzata è di utilizzare dei coefficienti che prevedono, con criteri cautelativi, la correzione da applicare ai diagrammi in funzione del tempo di utilizzo sulla base dei dati di traffico del gestore stesso; in alternativa, il gestore utilizza un dispositivo che limita la potenza per mantenere l'emissione entro un certo valore; se una cella è "eccessivamente" sollecitata, il nostro dispositivo mobile si aggancerà ad un'antenna più lontana, aumentando l'emissione del nostro telefono, esattamente come succede con il 4G quando si è lontani dall'antenna.
Per quanto sopra, non esiste alcun limite al numero di antenne che possono essere presenti in una certa area.
Il fine di queste valutazioni è garantire il rispetto, nei luoghi frequentati più di 4 ore/giorno, del livello medio di 6 V/m; per effetto dell'art 10 della LEGGE 30 dicembre 2023 , n. 214, in assenza di altri provvedimenti emanati dal governo, dal mese di giugno il valore passerà a 15 V/m che è comunque cautelativo rispetto al livello di riferimento internazionale di 60 V/m, inteso però come media su un intervallo di 6 minuti.
Spero di essere stato chiaro e ringrazio del quesito nella speranza che possa essere utile anche ad altri.
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Lei e' stato chiarissimo e la ringrazio molto. Il mio unico dubbio come avevo poi gia' chiesto in precedenza e' che sul balcone a 460 metri dalla BTS misuro un segnale sulla B7 di -75 dbm e mi sembra molto forte, poi ovviamente se entro in casa e chiudo le finestre cala drasticamente a -100 .
Spero che questa distanza sia sufficiente per evitare danni alla salute....la BTS e' abbastanza a vista ma comunque la vedo bella lontana...460 metri non sono pochi...
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Il danno eventuale alla salute non è dimostrabile, è soprattutto non è correlabile a quell'antenna.
Il valore di - 75 effettivamente corrisponde ad un'ottima qualità del segnale, non è escluso che sia dovuto ad un'altra antenna più vicina. In molte regioni si può verificare sul sito ARPAÂ