Buonasera a tutti, mi rivolgo a voi con la certezza di avere dei chiarimenti definitivi. Abito in una casa che si trova nei pressi di una cabina primaria, casa costruita secondo i criteri della fascia di rispetto. Nonostante ciò, per sicurezza, mi sono rivolta ad un privato per effettuare dei rilievi di campo magnetico all’interno dell’abitazione. Sono stati disposti dei rilevatori, uno per piano, e tenuti accesi per 7 giorni, rispettando ovviamente le istruzioni dell’ingegnere. Copio ed incollo le conclusioni, perché io non sono in grado di capire in autonomia se (e quanto) siamo in pericolo eventualmente. Confido nella vostra cortesia ed esperienza, restando in attesa di una risposta.
Queste le conclusioni (avrei il report completo con i grafici, ma non so se sia possibile inserirlo):
”7.2 Considerazioni rispetto a criteri precauzionali di EUROPAEM 2016
- I valori di campo magnetico registrati durante sette giorni consecutivi hanno un profilo generale poco regolare su
base giornaliera e un andamento con presenza di sporadici e modesti picchi e aumenti di durata temporale da 1-2
secondi a decine di minuti, osservati nelle ore giornaliere (non osservati nelle ore notturne).
- Il confronto con le linee guida EUROPAEM EMF 2016 [S8] per il campo magnetico a bassa frequenza, nel punto
di misura fisso utilizzato (strum. n. 1) conduce attualmente ai seguenti risultati:
o Il valore medio di misura misurato si pone poco al di sotto del valore guida indicato
sia per le ore diurne che notturne (100 nT), nel punto considerato;
o il valore massimo di misura si pone al di sotto del valore guida indicato sia per le ore
diurne che notturne (1000 nT), nel punto considerato.
o Con riferimento alla popolazione sensibile, il valore medio di misura misurato si
pone al di sopra del valore guida indicato sia per le ore diurne che notturne (30 nT),
il valore massimo di misura si pone al di sotto (300 nT), nel punto considerato.
- Il confronto con le linee guida EUROPAEM EMF 2016 [S8] per il campo magnetico a bassa frequenza, nei punti
di misura sequenziali utilizzati (strum. n. 2) conduce attualmente a risultati analoghi a quanto riportato sopra.”
Gent.ma
ci sentiamo senz'altro di tranquillizzarla.
Le linee guida citate dal suo consulente sono prodotte da un'associazione di esperti autonominatisi "indipendenti" nel senso che ritengono tutti gli altri, compreso l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e soprattutto l'International Commission on Non Ionizing Radiation Protection (ICNIRP), ovvero l'associazione (privata quanto è privata quella che appoggia le linee guida citate dal suo consulente) che determina il consenso scientifico in materia, che poi viene utilizzato come base per la normativa europea e Italiana, asserviti alle multinazionali.
Si noti che, come, sarà probabilmente scritto da qualche parte nel report in suo possesso, l'Italia adotta già un obbiettivo di qualità, che è il valore utilizzato per la distanza di rispetto, che, nella stessa unità di misura di quello da lei riportato, è 3000 nT (nanoTesla) come mediana sulle 24 ore che è già 33 volte più basso del livello di riferimento raccomandato da ICNIRP e dalla Raccomandazione Europea del Parlamento e del Consiglio del 1999, che è di 100 uT (microTesla).
Il campo misurato risulta rispettare anche i criteri, definiti precauzionali, di questa EUROPAEM che sono ancora più stringenti, tali da essere superati già a distanze di 20 - 30 cm da qualunque oggetto funzionante a corrente, e non solo gli elettrodomestici dotati di trasformatore.
Applicando questi criteri precauzionali, dato il valore massimo fissato a 1 uT, anche asciugarsi i capelli col phon o farsi la barba col rasoio elettrico sarebbe a rischio.
Il superamento descritto, è riferito ai criteri, secondo questi autori, applicabili ai cosiddetti soggetti ipersensibili.
L'ipersensibilità ai campi elettromagnetici è una condizione alquanto controversa, e comunque non riconosciuta almeno in Italia, che caratterizza soggetti che riferiscono sintomi, anche debilitanti, in presenza di campi elettromagnetici che spesso sono solo supposti ovvero quando "percepiscono" una sorgente di campo elettromagnetico.
Dal canto nostro interessa ribadire che questa "ipersensibilità" non deve in alcun modo essere confusa con la condizione di "lavoratori particolarmente sensibili" che si applica ai portatori di dispositivi medici impiantabili attivi (DMIA), il pacemaker, ma non solo, nella valutazione del rischio in ambiente di lavoro.
Per normativa, questi dispositivi devono essere immuni ai livelli di riferimento applicabili alla popolazione generale, per il campo magnetico a 50 Hz pari a 100 uT.
In questo sito troverà altri post che spiegano lo stato delle conoscenze, i valori misurati nel suo caso risultano del tutto tranquillizzanti come normale all'esterno della fascia di rispetto.
Si ricorda che, per elementari principi della fisica, il campo magnetico decresce linearmente al crescere della distanza da un conduttore rettilineo ma proporzionalmente al cubo della distanza rispetto ad una bobina alla quale il trasformatore può essere assimilato.
La ringraziamo di essersi rivolta alla nostra associazione permettendoci di fare chiarezza e la invitiamo a rivolgersi ad ARPA o a società scientifiche riconosciute diffidando delle posizioni allarmistiche