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Si può fare un RM per evidenziare o studiare patologie cardiache?

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(@Anonimo)
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SI, certo.
I cardiologi ritengono che la RM sia (La RM è) la metodica strumentale che ha permesso, a partire dagli anni 80 ed entro certi limiti, una accurata caratterizzazione dei tessuti del nostro corpo. Enormi progressi sono stati fatti negli ultimi anni per quanto riguarda l’affidabilità diagnostica della RM cardiaca e, in particolare, da quando si fa uso nella routine diagnostica, del mezzo di contrasto. La somministrazione di tale farmaco, denominato “gadolinio”, permette infatti di formulare ipotesi diagnostiche. Sia la cardiopatia ischemica, sia le malattie infiammatorie che le malattie tumorali cardiache hanno ricevuto, dallo studio con il mezzo di contrasto, un enorme miglioramento diagnostico.
L’esame ha la durata di circa 40 minuti, non comporta l’esposizione a radiazioni ionizzanti e per cui può essere eseguito anche da bambini o adolescenti, senza incorrere in alcun rischio. All’inizio dell’esame vengono posizionati sul torace del paziente degli elettrodi tipo quelli utilizzati durante un elettrocardiogramma, affinché la RM possa sincronizzarsi con il battito cardiaco.
È un esame che richiede al paziente una discreta collaborazione in quanto viene richiesto di trattenere il respiro per alcuni secondi. Questo per permettere di ottenere delle immagini non disturbate dal movimento respiratorio. Le immagini ottenute durante l’esame sono poi elaborate opportunamente al fine di determinare i parametri fisiologici più indicativi del corretto funzionamento e della morfologia del cuore.
Ad oggi la RM cardiaca è oggetto di numerosi studi per le sue potenzialità nella diagnosi di molte patologie, quali ischemie del miocardio, malattie infiltrative come la sarcoidosi, la amiloidosi o processi infiammatori in fase subacuta quale la miocardite.

 
Pubblicato : 9 Gennaio 2017 14:18
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