Gentilissimi, l'argomento è stato trattato più volte, mi permetto porvi anche il mio caso per avere una valutazione più personale. Ho poco più di 30 anni e negli ultimi anni ho eseguito per diversi motivi 5 risonanze magnetiche nell'arco temporale di un anno (cranio e articolazione temporo mandibolare) e 3 tac (polmonari e cranio) nel giro sempre di pochi mesi. Le risposte che si trovano nei siti di medicina sono spesso contraddittorie, per tutti vale il principio costo/beneficio (nel mio caso si sarebbero potuti eseguire anche esami alternativi al posto della tac) però a parte questo io nell'arco di un anno e poco più ho eseguito tac e risonanze in numero consistente. Ora mi chiedo in termini probabilistici (perché ho visto che qualche ricerca dovrebbe esserci) si è a conoscenza di quanto il mio rischio biologico poter sviluppare neoplasie aumenta con l'aver fatto questi esami ripetuti? In un sito di medicina un medico ha risposto ad un pz che faceva questo tipo di domanda che il rischio è elevato e spesso dopo anni non viene associata neanche più agli esami radiologici la malattia sviluppata. Le considerazioni che si trovano su internet sono spesso personali anche se fatte da medici, per questo richiedo gentilmente una percentuale probabilistica (circa) se esiste. Così di poter quantificare almeno in parte questo rischio aggiuntivo al rischio naturale che tutti abbiamo. Grazie infinite
Buonasera, scusate vorrei ampliare la mia domanda dopo aver letto varie risposte a domande simili alle mie. Leggevo che gli studi condotti finora stimano un rischio dopo l'assorbimento di 100 msv. In questo caso, se considero tutte le rx varie più le tac fatte nella mia vita non so quanto ci sia lontana. Mi chiedevo appunto in che percentuale vi è un aumento di probabilità sviluppare un tumore se si assorbono 100 msv?
Gent.ma,
gli esami di RM non utilizzano radiazioni ionizzanti, quindi non comportano alcun rischio di danni radioindotti, di cui invece si parla per esami TC e di diagnostica convenzionale.
Come Lei ha già letto, le evidenze scientifiche di danni radioindotti di tipo stocastico (tumori o leucemie) esistono per valori di dose efficace pari o superiori a 100 mSv. Al di sotto di tali valori, ossia per valori che caratterizzano la maggior parte degli esami diagnostici, non esistono certezze circa eventuali danni da radiazioni. Al fine di adottare un approccio cautelativo, è stato deciso di considerare che anche livelli molto bassi di esposizione alle radiazioni portino con sé un rischio proporzionale al livello di dose a cui si è esposti (modello lineare senza soglia). Con gli esami da Lei citati, non è verosimile un superamento del valore di 100 mSv.
Ribadisco però che per le indagini mediche non esiste un valore di dose efficace da non superare. Le indagini si eseguono quando il beneficio per il paziente supera il rischio di danni radioindotti. Possiamo fare un parallelo con l'assunzione di farmaci. Ogni farmaco ha potenzialmente qualche effetto collaterale (come specificato nel bugiardino di ogni medicinale) ma lo prendiamo per curarci.
Cordiali saluti
Grazie tante Dottoressa per la sua gentile ed esaustiva risposta. Posso permettermi di chiederle se il rischio stocastico che potrebbe verificarsi con l'assorbimento di 100 msv è comunque basso o di tipo probabilistico? Mi perdoni ma mi sento parecchio allarmata avendo fatto 3 tac di cui una torace e purtroppo nel referto non è indicato il dosaggio di msv forse perché condotte qualche anno fa. Ho stimato che avendo fatto 1 tac torace e 2 cranio potrei aver assorbito circa 20 msv. Dovrei ripetere la tc polmonare per monitorare delle bronchietasie.. secondo voi sono comunque nei limiti tollerabili anche ripetendo l'esame? Aggiungo che nella vita ho fatto anche diverse rx.
Grazie per la vostra tolleranza e gentilezza, ho visto che è un argomento che crea parecchia confusione e preoccupazione e voi gentilissimi esperti dedicate del tempo per poter aiutare chi competenze non ne ha.
Stocastico vuol dire probabilistico. E si tratta comunque di rischi bassi.
Faccia gli esami che il suo medico curante le consiglia di fare. Come le dicevo, non esistono limiti, quando si tratta di indagini mediche e non si deve prendere in considerazione solo l'aspetto del rischio di danno radioindotto, ma anche il beneficio per il paziente.
Per esempio, quello di tenere sotto controllo l'andamento di una patologia, in modo da essere tempestivi qualora sia necessario introdurre/modificare una cura.
Gentile Dottoressa mi scuso nuovamente per il disturbo. Ho letto questo articolo https://www.medicitalia.it/blog/pediatria/3770-tac-cerebrale-e-rischio-tumori-nei-bambini.html#comments e sono davvero sconvolta per i rischi che vengono segnalati da questa ricerca. Cosa ne pensa?
Buongiorno,