Buongiorno,
ho trovato questo ,sito per caso e lo trovo molto interessante.
Sono un medico cardiologo,, donna di 44 anni. Da circa 14 anni mi occupo di stimolazion cardiaca.
Nel corso degli ultimi 4 anni mi sono sottoposta a due TC con una dose di radiazioni importanti dovute a una TAC delle coronarie che mi ha esposto a circa 17 mSV. (sic! in realta discutendo con il collega che me l'ha fatta avrebbero dovuto essere tra i 3 e i 5 poi pero ha applicato un atro protocollo) e una addominale per la quale non ho ancora il referto scritto et quindi la dose..
Nel corso della mia attività professionale sono stata ben seguita dalla medicina del lavoro e sempre in categoria di rischio B ma questo non é stato valido per i primi due tre anni di attività quando ero specializzanda e lavoravo in piu centri. Nel corso degli anni ho avuto circa tre anni di sospension delle attività per le gravidanze et un'esperienza all'estero.
Ora mi sto ponendo qualche domanda. Sono un po' preoccupata per le radiazioni accumulate nel corso degli anni e ho cercato di farmi un'idea su quale é davvero il rischio che corro.. Anche perché da un anno sono lontana dalla sala e ora ho avuto una bella proposta che non so se accettare. Insomma non so se continuare "a prendere raggi" Devo dire che c'é una grande confusione ed ho difficoltà a capire. E la cosa mi interessa come paziente e anche come medico.
Di già come prima cosa la soglia dei 100 msV. Sarebbe questo , ma ho trovato anche chi dice 50-70mSv, il limite oltre il quale c'é una correlazione certa tra rischio e dose. Come é calcolato questo valore? Poi mi chiedo: visto che non penso che esistano singoli esami diagnostici che espongano i pazienti a queste dosi, come si deve calcolare l'esposizione a piu esami? Faccio un esempio classico; Un paziente giovane, sui 50 anni, fa una scintigrafia che viene positiva; Quindi avra la la coronarografia ed eventualmente l'angioplastica. Poi magari se il suo cardiologo non sa molto di radioprotezione, domanda una scinti ogni due anni. Il paziente magari ha anche dei problemi di altra natura e dovra fare un'altra TC di altri distrettii... Si arriva velocemente ai 100 mSV. Trovo che tutti gli articoli che ho consultati si soffermano sul paziente che ha avuto un singolo esame, calcolando il rischio su quello. Vorrei capire come si puo calcolare un rischio cumulativo che é molto piu frequente nella pratica clinica. e che mi interessa anche come paziente.
Altra domanda sulla dose assorbita; Ho trovato diverse teorie sui fattori di conversione; La mia TC delle coronarie mi ha esposto a 17 mSV sulla base del calcolo del fattore di conversione del torace (0,12 se non ricordo male), ma pare che per esempio la mammella abbia un fattore piu alto. Come si clacola questo?
Ci sono poi articoli piu allarmisti :il Prof Picano, ottimo cardiologo, ha calcolato il rischio di una TC delle coronarion tradizionale mi pare a 1/200, un altro articolo italiano arriva a calcolare il rischio in una donna della mia età a 1::120.° e ci sono altri,studi clinici, che mostrerebbero solo un piccolo aumento della comparsa di tumori in bambini che hanno avuto delle TC durante l'infanzia. Insomma ho le idee confuse.
Grazie per l'attenzione, scusate se mi sono dilungata
V Boccadamo
Gentilissima Dottoressa,
buongiorno. Qui di seguito la risposta da parte del Dott. Feroldi, concepita faticosamente sia per i pochi dati a disposizione che per le "zone di grigio" intercettate dalla sua domanda: per alcuni aspetti i pareri della comunità scientificasono concordi, per altri la discussione è aperta.
Le suggeriamo, per approfondimenti, di contattare nostri colleghi a lei vicini, preferibilmente che lavorano nella sua stessa struttura (qui può trovare dei riferimenti), o di scrivere all'indirizzo ilfisicomedicorisponde@gmail.com.
Cordiali saluti.
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Gentile dottoressa,
pur nella difficoltà di concentrare tanta materia in poche righe, proviamo comunque a trasmetterLe alcune indicazioni.
Le Sue domande sono varie e alcune, purtroppo, non sono corredate delle modalità di radioesposizione e dei valori parametrici associati.
Nell'intenzione di darLe un'indicazione che porti a tranquillità , possiamo dirLe che:
1) la radioesposizione professionale è, per legge, nota non solo al lavoratore (nel Suo caso sembra capirsi di categoria  ma anche al medico competente e al fisico medico della struttura (o, nel caso, all'esperto qualificato ), ai quali può essere richiesto ogni chiarimento circa esposizione al corpo intero così come a tessuti e organi specifici (occhi, estremità , cute, ..........)
2) il medico competente dovrebbe essere aggiornato anche circa le radioesposizioni del lavoratore non lavorative, bensì per esigenze medicheÂ
3) i valori di dose da Lei riportati circa l'esame CT alle coronarie andrebbero meglio chiariti (valori stimati e da chi? valori riportati direttamente dalle apparecchiature radiologiche? è fatta distinzione tra dose efficace - che deriva da un calcolo standard proiettato al corpo intero di un paziente standard - e dose ai tessuti e agli organi direttamente interessati dalla radiazione  - spesso documentata dall'indice CTDIvol?)
4) la soglia di 100 mSv viene generalmente assunta per gli effetti tissutali-deterministici, che possono anche essere a breve termine e non necessariamente cumulabili, in funzione di vari fattori in specie biologico-riparativi
5) per i rischi stocastici (induzioni tumorali e modificazioni genetiche) si assume prudenzialmente una soglia zero, con una probabilità di comparsa crescente al crescere della dose ma con una valutazione - per gli usuali esami radiologici diagnostici, comprese le CT non complesse o particolari - di incrementi non significativi rispetto all'incidenza naturale di tali eventi patologici; la cumulabilità nel tempo dei rischi è una cumulabilità complessa di probabilità , ponderata sugli intervalli fra le radioesposizioni e sulla latenza  nella eventuale comparsa degli eventi stocastici
6) il calcolo dei rischi è solo una stima e non vale per lo specifico paziente e usualmente è svolto da esperti in radiobiologia, di formazione radiologica o fisicomedica
In conclusione, consci delle difficoltà intrinseche di un colloquio  via e-mail, La invitiamo a rivolgersi anche ai colleghi fisicimedici della struttura in cui lavora.
Rimanendo a disposizione, Le inviamo i migliori saluti.Â
Â
Grazie mille per la risposta.
Capisco di aver toccato piu argomenti, magari anche in modo un po' confuso.
Premetto che non vivo più in Italia da circa sei anni e che nel paese in cui esercito, la Francia, l'organizzazione ospedaliera é un po' diversa anche in ragione di un sotto effettivo del personale importante non c'e un presidio fisso di fisica medica in ogni ospedale anche di taglia media. . In più attualmente non lavoro più in ambiente ospdalliero, per questo mi sono rivolta a voi.
Vorrei soffermarmi su un punto preciso. La dose assorbita. Per la mia TC delle coronbarie avevo estrapolato il dato moltiplicando la DPL per il coefficiente utilizzato per il torace. Questo dato mi era stato confermato dalla Collega radiologa che aveva eseguito l'esame.
Ho avuto il referto della tac addome et pelvi che ho avuto recentement e la DPL per questa é 950 mGy/cm. Ora mi domando:: se utilizziamo i coefficenti per singolo organo, é corretto dire che con questa dose superiamo facilmente i 100mSv per colon, ovaie ecc? Ci son altri parametri da prendere in considerazione? Ho visto su una risposta data ad un altro utente che avete dato un indirizzo mail per richiedere un calcolo della dose esatta, pmosso eventuelamente utilizzarlo?
Grazie ancora.
Cordialement
Valentina Bocadamo
Chiedo scusa,
leggendo velocemente non ho visto che mi avete gia consigliato di utitlizzare l'indirizzo email.