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radiografia in gravidanza

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(@silvia)
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Buongiorno,
sono incinta da 4/5 settimane ed una settimana fa, non sapendo ancora di essere incinta, ho fatto una radiografia al torace.

Vorrei sapere se la radiografia potrebbe aver danneggiato la mia gravidanza ed in particolare:
1) l’età gestazionale in cui è avvenuta la radiografia (settimana 3/4) è a rischio?
2) per calcolare la “dose” esatta di radiazioni, che informazioni devo richiedere al centro in cui ho fatto la radiografia?
3) esiste un esame (ad esempio villocentesi) che mi possa dire se la gravidanza è stata compromessa?

ringrazio in anticipo
saluti
Silvia

 
Pubblicato : 1 Marzo 2019 07:36
(@rossif)
Post: 4
Membro
 

Gent.ma Silvia,

innanzitutto la ringraziamo per essersi rivolta alla AIFM.
Sulla compromissione della gravidanza possiamo senz’altro rassicurarla.
Per effettuare una valutazione accurata della dose è necessario conoscere le informazioni di dettaglio sullo svolgimento di ciascuna esposizione (un esame può essere, come nel suo caso, composto da più proiezioni e ciascuna proiezione corrisponde ad una esposizione a radiazioni X), ma comunque l’esame radiografico che Lei sinteticamente descrive (radiografia al torace) espone il nascituro ad una dose di radiazioni ionizzanti contenutissima, dell’ordine, al massimo, di centesimi di mSv.
A titolo di confronto, tenga presente che tutti noi, in qualsiasi parte del mondo viviamo, siamo sottoposti ad una esposizione continua e in taluni casi intensa alle radiazioni ionizzanti, per molti aspetti simili a quelle utilizzate per eseguire l’esame radiografico. Queste radiazioni, provenienti dal cosmo e dalla crosta terrestre, senza che ce ne accorgiamo vengono assorbite dal nostro organismo 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, ed in un anno danno una dose di alcuni mSv.
Quindi l’esecuzione dell’esame che lei descrive, a prescindere dall’età gestazionale dà un rischio per l’embrione non diverso dal rischio generale, che è comunque presente.
Se desidera comunque una valutazione della dose all’embrione può contattare un Fisico Medico che opera presso la struttura in cui ha effettuato l’esame o una struttura sanitaria della sua città. AIFM sarà lieta di indirizzarla verso Esperti in Fisica Medica in grado di confrontarsi direttamente con Lei.
Se questa risposta non le bastasse, per dubbi e perplessità la invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - https://fisicamedica.it/fisico-medico-risponde/categorie-speciali - o a contattare il Fisico Medico che opera presso la struttura sanitaria in cui ha eseguito l’esame.
Nella speranza di essere stati di aiuto, La ringraziamo ancora per averci contattato e La salutiamo cordialmente.

 
Pubblicato : 6 Marzo 2019 13:43
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