Buonasera,
scrivo per avere un vostro parere: nel 2014 ho effettuato a causa di una polmonite tre RX al torace in due mesi, nel 2019 un'altra RX al torace e qualche giorno fa un RX al bacino, anca e ginocchio per verificare se c'era qualche rottura.Leggo molto spesso che l'esposizione a raggi X nel tempo e soprattutto in giovane età (ho 26 anni) potrebbe comportare delle alterazioni a livello genetico nelle cellule con tutti i rischi legati ad esso e mi è sorta spontaneo chiedermi se le radiazioni assorbite in maniera ravvicinata e in pochi anni come nel mio caso sono trascurabili o meno.Spesso ci sono informazioni contrastanti su questa cosa e volevo avere un chiarimento.
Grazie mille!
Gentilissima,
ha ragione, le informazioni sono contrastanti e spesso inutilmente ansiogene. In realtà , il rischio associato agli esami da Lei citati è davvero trascurabile. Il genere umano è esposto da sempre a un fondo naturale di radiazioni. Il rischio derivante da un'indagine RX del torace è paragonabile a quello derivante da qualche giorno di vita sulla terra; per le indagini a bacino, anca e ginocchio, il paragone è con qualche settimana/mese di vita sulla terra.
Vorrei comunque ricordare che chi prescrive un esame con radiazioni ionizzanti fa già una valutazione rischio – beneficio e richiede l’indagine solo se ritiene il beneficio superiore al rischio. Escludere la presenza di fratture, diagnosticare e monitorare un problema polmonare è un beneficio per il paziente incomparabilmente superiore al rischio associato all’esame.
Per concludere, stia tranquilla!!!