Buongiorno,
ieri ho ricevuto tramite whatsApp il messaggio di seguito riportato. Quanto c’è di vero? Mi sembra eccessivamente allarmistico ma poiché dovrò effettuare una mammografia a breve non so se chiedere la protezione di cui si parla.
Grazie
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Buongiorno a tutte, ho ricevuto questa notizia:
c'è stata una trasmissione medica alla Tv, dove un dottore, parlando di un tipo di cancro che si sta diffondendo molto rapidamente tra le donne, il cancro della tiroide, ha affermato che questa crescita così rapida potrebbe essere dovuta alle radiografie dentali e alle mammografie. Ha dimostrato che il grembiule utilizzato nello studio del dentista per le radiografie è munito di un colletto che può essere alzato e posto intorno al collo. La maggior parte dei dentisti non si preoccupa di farlo, io non l’ho nemmeno mai visto. Esiste ugualmente una protezione per la tiroide che può essere utilizzata durante le mammografie.
Una conoscente doveva fare la sua mammografia annuale alcuni giorni dopo. Racconta che, pur sentendosi un po’ ridicola, ha ugualmente domandato quanto ci fosse di vero in quello che aveva ascoltato alla televisione e il tecnico che le stava facendo la mammografia, ha estratto una protezione da un cassetto. Ad una sua domanda sul motivo per cui questa protezione non fosse usata d’ufficio, le è stato risposto che è prevista la richiesta da parte del paziente. Ma come si può richiedere una cosa di cui non si è al corrente? Se la persona non avesse assistito a quella trasmissione, non l’avrebbe mai saputo.
E nemmeno io, e probabilmente nemmeno voi.
Bisogna far circolare questa informazione tra le nostre figlie, nipoti, madri e amiche. Io lo sto facendo, se credete, fatelo anche voi."
Cara signora,
la notizia che la mammografia o gli esami dentali possano aumentare il rischio di cancro alla tiroide gira in Rete dal 2010, ma è totalmente priva di fondamento scientifico. Realmente rischioso è invece il suggerimento di usare il collare di piombo nel corso dell'esame mammografico. La presenza del collare può infatti creare artefatti sull'immagine o nascondere parte della zona da esaminare; in questi casi l'esame deve essere ripetuto, aumentando l'esposizione alle radiazioni.
Colgo l'occasione per raccomandare di utilizzare solo fonti autorevoli di informazione in merito ai rischi derivanti dall'impiego delle indiagini radiologiche. Su questo argomento vengono fornite moltissime notizie inaffidabili. Il messaggio da lei segnalato ne è un esempio eclatante.
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