Salve . Ho 35 anni e per la prima volta mi ritrovo ad avere seriamente paura .Â
Due mesi fa in seguito ad una caduta ho dovuto effettuare una RX bacino.Â
Negli ultimi mesi causa sangue nell espettorato ho dovuto effettuare un RX polmoni , e per completare le indagini mi hanno fatto fare una tac torace senza mezzo di contrasto. Prima e unica tac in vita mia. Risultati entrambi negativi.Â
La tac è stata fatta in un centro specializzato con il macchinario Revolution Evo , a 128 strati e sulla dicitura c'è scritto classe di dose 2 . È durata un paio di minuti massimo.Â
Solo dopo mi sono informata sul rischio che ho adesso nell'aver effettuato la tac. E non mi do pace.  Ho seriamente paura che tra qualche anno possa svilupparsi una neoplasia... 😔 So che è un rischio ,e che era meglio la diagnosi . Ma rischiare per ammalarsi dopo non mi sembra giusto ...
Il ragionamento che sta facendo è comune, ma .... è proprio sbagliato.
Un esame viene prescritto nel rispetto del principio di giustificazione, quindi solamente se il beneficio per il paziente è superiore al rischio di danno radioindotto. L'esame era indispensabile. A cosa serve quantificare a posteriori un rischio che non era evitabile per garantire una diagnosi corretta?
Purtroppo ci è negata una vita esente da rischi. Ma qui stiamo parlando di un rischio di danno radioindotto paragonabile a quello che ci deriva dal vivere sulla terra (dove siamo costantemente esposti al fondo naturale di radiazioni) per un periodo di circa un anno. Non è proprio il caso di avere seriamente paura per questo.
Stia serena e sia grata che gli esami erano negativi.
Le auguro ogni bene
Grazie mille . Ma vorrei capire una cosa Il danno da radiazioni è stocastico e probalistico .. studiato su un tot di popolazione e non sul singolo individuo. Ovvero un tot di persone potrebbe e non è certo ,sviluppare un tumore che non avrebbe sviluppato se non avesse fatto tali esami. E più esami fai più il rischio aumenta. È corretto ?
Sostanzialmente è così. Gli effetti di tipo probabilistico per definizione si manifestano in una quantità che, sui grandi numeri, si può stimare bene. Non è invece possibile fare una previsione sul singolo individuo che, comunque, ha un beneficio diretto dall'indagine alla quale è sottoposto; come ad esempio la possibilità di fare una diagnosi corretta ed impostare una terapia adeguata; oppure, pensando ad un paziente politraumatizzato in un incidente automobilistico, la possibilità di salvare la vita grazie ad una TC a corpo intero che può permettere di individuare tempestivamente lesioni mortali. Le indagini radiologiche vanno giustificate, come sosteneva correttamente la collega; a priori perché la pratica sia ritenuta valida, e poi sul singolo paziente.
La probabilità di induzione di un danno di tipo stocastico aumenta all'aumentare della dose; è quindi corretto affermare che il rischio aumenta all'aumentare degli esami ai quali si è sottoposti.