Buongiorno,
non ho la conoscenza adatta per esprimere giudizi, pertanto vorrei porvi un paio di semplici (penso) quesiti.
E' ormai noto di come il mondo delle radiografie e l'utilizzo degli RX sia soggetto a critiche negative e spesso fuorvianti legate alla dose di radiazioni a cui un soggetto va in contro durante una singola sessione.
Per quanto riguarda il mio caso personale, ho 23 anni ed ho svolto (ad oggi) due ortopanoramiche: la prima all'incirca 10 anni fa, per controllare dei denti mancanti e, la seconda (ortopantomografia digitale), qualche giorno fa, come check-up per i denti del giudizio che al momento, in realtà , non mi hanno mai creato particolari problemi, solo leggeri dolori e fastidi; penso il mio odontoiatra (nuovo per altro) abbia voluto avere un quadro generale della situazione dato anche l'affollamento e una leggera malocclusione nell'arcata inferiore (ammetto che avrei comunque preferito evitare di sottopormi alla radiografia, data appunto l'assenza di reali problemi).
Quanto due visite a distanza di così tanti anni possono portare un aumento del rischio di sviluppare, in futuro, tumori?
Riconosco (dopo essermi informato) che la quantità di radiazioni derivante da queste pratiche sia relativamente bassa (soprattutto nel caso del digitale, prossima allo 0,02 mSv), soprattutto se messa in relazione alla quantità decisamente più elevata di radiazioni naturali con cui entriamo in contatto ogni anno e ogni giorno tramite l'aria, ad esempio, ma la cura verso la mia salute mi porta a fare attenzione ad ogni eventualità .
C'è differenza tra una radiazione indotta (come nel caso di radiografie) e una radiazione naturale?
Quanto ci si deve preoccupare (realmente) se si viene sottoposti a visite non-frequenti (come nel mio caso, supponendo che non ci sia più bisogno di ulteriori visite) con bassa esposizione di rx (sempre messe in relazione a quelle con cui già entriamo in contatto)?
Vi ringrazio per l'attenzione.
Non esiste motivo di preoccupazione.
Le radiazioni utilizzate per ottenere una radiografia e quelle che compongono il fondo naturale sono radiazioni ionizzanti. Per questo motivo si utilizza il confronto con l'esposizione al fondo naturale per far comprendere l'entità del rischio di danni radioindotti. Nello specifico, un’ortopantomografia equivale al massimo a qualche giorno di vita sulla terra.
Lei ha fatto una premessa molto pertinente: "il mondo delle radiografie e l'utilizzo degli RX sia soggetto a critiche negative e spesso fuorvianti". Le indagini radiologiche sono uno strumento formidabile e insostituibile in ambito medico. Devono essere effettuate solo se indispensabili a giudizio del medico e nel modo corretto. In tali condizioni, il rischio è minimizzato ed è considerato accettabile.