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Dose assorbita e rischio

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(@sarasusy)
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Salve, sono una ragazza di 30 anni, circa una settimana fa per dolori alla schiena ho eseguito mandata dal medico del ps una rx rachide toracico (dorsale) incl.event.morfodinamiche e una rx rachide lombosacrale inc.event. morfodinamiche/oblique

La classe di dose riportata (esame su paziente normotipo e secondo protocollo standard) è la seguente

Rx rachide toracico (dorsale) incl.event.morfodinamiche Classe I

Rx rachide lombosacrale inc.event.morfodinamiche/oblique Classe II

Prima del esame mi è stato chiesto solo se ero o potevo essere incinta e io ho risposto con assoluta certezza di no dopodiché abbiamo eseguito i raggi. Non ho avuto nessuna protezione per gli organi come le ovaie e il seno. Sono preoccupata riguardo alla dose assorbite ed eventuali rischi. 

 
Pubblicato : 7 Novembre 2022 10:00
(@paolabregant)
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Gent.ma,

l’impiego di schermature per i pazienti iniziò più di 70 anni fa, con l’introduzione delle protezioni per le gonadi allo scopo di minimizzare il rischio di danni genetici alle future generazioni. Con il tempo, la prassi di utilizzare sistemi di schermatura è stata estesa ad altre zone del corpo, benché con regole non omogenee, né tra strutture radiologiche diverse, né tra operatori dello stesso reparto.

Al momento attuale sono profondamente cambiate sia le conoscenze scientifiche che la tecnologia utilizzata nell’imaging.
In sintesi:
• non c’è evidenza che le radiazioni da indagini mediche danneggino le cellule riproduttive (ovuli o cellule che producono sperma)
• la dose che può causare infertilità è molto più alta di quelle utilizzata nelle procedure radiodiagnostiche (la fertilità maschile non è modificata per dosi inferiori a 150 mGy e per la sterilità permanente bisogna superare 3500 mGy; la fertilità femminile non subisce variazioni al di sotto dei 2500 mGy)
• appoggiare un sistema di schermatura al di fuori del campo radiante, comporta uan riduzione di dose irrisoria, quindi il beneficio per il paziente è insignificante
• l’uso delle schermature, invece, comporta dei rischi perché
 può coprire e oscurare strutture anatomiche, impedendo una diagnosi corretta
 può interferire con il funzionamento del sistema di controllo automatico dell’esposizione (AEC), con il rischio di un incremento di dose al paziente e, in presenza di detettori digitali, di un effetto peggiorativo del processo di elaborazione dell’immagine. In casi limite, può risultare necessario ripetere l’acquisizione.

Si ritene pertanto non corretto proteggere le gonadi e il seno durante l'esame.

In generale, gli esami da Lei citati comportano un rischio di danni radioindotti assolutamente trascurabile. 

Ribadisco comunque che ogni esame con radiaizoni ionizzanti viene eseguito nel rispetto del principio di giustificazione e solo se il beneficio per il paziente supera i rischi correlati all'esame. 

Cordiali saluti

 
Pubblicato : 14 Novembre 2022 10:19
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