Salve nel gennaio 2021 ho dovuto sottopormi a una total body per diagnosi di eventuale tumore ai polmoni (TC encefalo con e senza mdc; TAC torace; TC addome pelvi). Il giorno dell'esame ero preoccupatissimo per le dosi da assumere e ho chiesto informazioni al radiologo presente. A un certo punto un operatore spazientito è uscito dalla sala controllo dicendomi che non avevano tempo da perdere. Risultato: muto e TAC fatta.
Col tempo mi sono informato e mi si sono rizzati i capelli in testa. DLP totale dell'esame 4933 per complessive sei scansioni la più alta delle quali DLP 1667 (allego fotogramma dal disco).
La domanda è: è corretto quello che mi hanno fatto? Perché tutte quelle serie? Neanche un mese dopo ho dovuto fare nello stesso posto una PET con DLP 583.16.
Ho calcolato a spanne 69 mSV solo in quell'istituto e in quelle due occasioni moltiplicando i DLP delle singole scansioni per i coefficienti reletivi a varie parti del corpo.
La dose efficace è quella che ho effettivamente assorbito?
Grazie a Dio non era tumore ma Sarcoidosi per la quale però da allora ho dovuto fare altre 2 tac di controllo TORACE senza mdc. La prima so solo che era di CLASSE DOSE II. L'ultima ho la schermata con DLP di 449.
All'appello manca la primissima TAC diagnostica di cui non so nulla.
E nel tempo se dovrò fare altre TAC di controllo i rischi si sommano? Cosa vuol dire che l'esposizione per un operatore medico che opera con radiazioni è di 20 mSv per anno in Italia e 50 mSV per anno negli USA? 50 mSV all'anno sono meno dannose di 50 msV (per me sono state 69) in due mesi?
Mi rendo conto che sono tante domande ma sono nell'angoscia e non so come gestirmi per il futuro. Che rischio aggiuntivo di tumore ho assunto finora?
Grazie in anticipo per la pazienza
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Gent.mo,Â
sicuramente non è corretto che un operatore risponda alle domande di un paziente affermando che non ha tempo da perdere.Â
Ciò detto, non si può assolutamente mettere sulla stesso piano un lavoratore e un paziente. Un operatore è esposto alle radiazioni per svolgere il proprio lavoro. Il paziente è sottoposto a indagine radiologiche solamente se il beneficio che deriva dall'esame supera il rischio di danno radioindotto.
Per questo motivo esiste un limite di dose efficace annuale per l'operatore, mentre non esiste un limite per il paziente, per il quale il tipo e il numero di indagini a cui deve essere sottoposto dipendono dalla sua storia clinica.Â
Nello specifico, la prima indagine TC a cui è stato sottoposto serviva a fare una diagnosi fondamentale: erano presenti un tumore ai polmoni ed eventuali lesioni a distanza? Rispondere a questo quesito clinico è fondamentale per il paziente. Il beneficio di una diagnosi corretta è senza dubbio superiore al rischio di danno radioindotto. Calcolare la dose efficace è un esercizio di fatto inutile, perché l'esame era indispensabile.Â
Salve a metta marzo mi sono fatto una tac total doby con mezzo di contrasto per avevo vari poblemi che con il medico non riuscivamo a capire poi ad inizio giugno sono stato ricoverato in ospedale ed mi hanno fatto un'altra tac total body con mezzo di contrastro adesso mi chiedo in così poco tempo che danni o potuto ricevere al mio organismo ??
Gent.mo,
la domanda corretta è: cosa rischio senza identificare correttamente l'origine dei miei problemi?
Le indagini TC sono uno strumento insostituibile per identificare eventuali patologie e decidere il percorso terapeutico. Si accetta il rischio, estremamente contenuto, di danni radioindotti a fronte di benefici sicuramente maggiori
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