Un radiologo che abbia con un ospedale un contratto come libero professionista, per attività tale da essere classificato in cat. A (es: radiologo interventista) e che svolga attività esclusivamente presso questo ospedale può , tramite accordo contrattuale e dotandosi di libretto personale di radioprotezione, richiedere che sia il centro a farsi interamente carico della sua radioprotezione , attraverso medico autorizzato e esperto di radioprotezione dell’ospedale?
Oppure, a prescindere dal rapporto esclusivo con l’ospedale, è comunque obbligato a incaricare un proprio medico autorizzato e un proprio esperto qualificato?
Un professionista che svolga attività sotto forma di contratto libero professionale non ha per definizione vincolo di subordinazione e pertanto nemmeno di esclusività, almeno formalmente, a meno di specifica pattuizione differente. D'altronde, la "ratio" dell'articolo 114 comma (d) è proprio quella di tutelare nel caso di esposizioni multiple.
Di conseguenza, solo qualora il collega si trovi nella situazione di pattuizione di rapporto esclusivo, potrà sicuramente indicare come propri ER ed MA quelli dell'Azienda con cui ha il rapporto di collaborazione, figure che dovrà comunque indicare esplicitamente con proprio atto in quanto si tratta di un rapporto non compreso nelle attribuzioni aziendali di ER ed MA. Resta comunque aperto il problema degli aspetti contrattuali ed economici con ER ed MA, le cui prestazioni verso un lavoratore libero professionista a mio parere difficilmente trovano collocazione nell'ambito delle attività di istituto. Questo problema non può essere risolto che all'interno della contrattazione tra il professionista e l'Azienda con la quale firma il contratto di natura libero professionale.
Diverso è il discorso nel caso di non esclusività; in questo caso il professionista dovrà scegliere un ER ed un MA che lo seguano in tutte le attività professionali e tale circostanza non può che configurarsi in un rapporto professionale diretto. Questo ovviamente non esclude che la scelta possa cadere sui professionisti della Azienda,ma certo non nell'ambito dei compiti di istituto ma di pattuzioni di natura privata.
Attenzione però ad un aspetto: sia l'ER che il MA se dipendenti, potrebbero essere chiamati a rispondere di danno eraria dal momento che utilizzano tempo ed eventaualmente strumenti per compiti non istituzionali. Senza contare che visto che a pensare male si fa peccato ma non si sbaglia mai, si rischia, come spesso accade di porre a carico della struttura pubblica oneri di cui, a titolo gratuito finiscono per usufruire soggetti provati senza alcun onere