Buongiorno Sig.ra,
abbiamo letto con molta attenzione il quesito che ci ha inviato che riporta il Suo stato di preoccupazione circa le possibili conseguenze derivanti dalle esposizioni di Suo figlio e ci sentiamo nelle condizioni di tranquillizzarla.
Innanzitutto, l’esposizione dei bambini alle radiazioni ionizzanti è sempre legata ad un’attenta valutazione da parte dei medici radiologi che analizzano i rischi e i benefici del singolo esame in relazione al quesito diagnostico posto dal medico prescrivente l’esame. La ripetizione dell’esame è un evento che può verificarsi ed è anch’essa legata al processo di “giustificazione” dell’esame diagnostico, ovvero certezza che l’esecuzione dell’esame porti un beneficio netto e dimostrabile per il paziente.
Sebbene per effettuare una valutazione accurata della dose assorbita dal Suo bambino sia necessario conoscere le informazioni di dettaglio sullo svolgimento di ciascuna esposizione, le indagini diagnostiche che Lei ci descrive espongono, di norma, il paziente ad una dose di radiazioni ionizzanti contenuta. Di conseguenza il rischio di sviluppare patologie neoplastiche associato a tali esami è basso rispetto al rischio già naturalmente esistente per ogni individuo.
Consideri che quotidianamente siamo esposti al fondo naturale di radiazioni ionizzanti, variabile da zona a zona, per molti aspetti simili a quelle utilizzate per eseguire gli esami radiografici su Suo figlio. Queste radiazioni, provenienti dal suolo, dai materiali di costruzione, dalla radiazione cosmica e anche da alcuni alimenti che ingeriamo, senza che ce ne accorgiamo vengono assorbite dal nostro organismo 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno; proprio per questo motivo l’uomo ha sviluppato nel corso della sua evoluzione, sofisticati meccanismi di riparazione di eventuali danni al DNA prodotti dalla radiazione naturale. Secondo quanto riportato da una pubblicazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) del 2016, cautelativamente si potrebbe dire che a seguito degli esami che lei ci ha descritto Suo figlio abbia ricevuto una dose che equivale a qualche mese aggiuntivo di esposizione al fondo naturale di radiazione.
Anche l’impiego dei dispositivi di protezione individuale anti-x è valutato a seguito di un’analisi rischi-benefici, in quanto il loro utilizzo durante l’indagine diagnostica, in alcuni casi, potrebbe comprometterne i benefici. Tenga presente che ogni esposizione richiede un giudizio professionale specifico a seconda del singolo paziente e della circostanza.
Nella speranza di essere stati di aiuto, La ringraziamo per averci contattato e La salutiamo cordialmente.
Pubblicato : 14 Marzo 2022 08:52