Salve vorrei porre, se possibile, due quesiti. Ho un bambino di 2 anni e 8 mesi,
Sono rimasta incinta di lui il mese in cui ho eseguito una tac torace: ho eseguito la tac il 9° giorno dalla mestruazione e ho ovulato il 14esimo giorno. Quindi non ero incinta il giorno della tac, ma poco dopo, il follicolo era quindi in maturazione. Il ginecologo mi tranquillizzò ma non riesco a stare serena che questa cosa successa possa provocare danni sul lungo termine. Dopo quanto tempo si possono vedere danni per questo evento?
Il secondo quesito è che il bimbo pochi giorni fa è stato sottoposto a rx torace e addome (2 proiezioni) per sospetta ingestione di vetro e senza protezione ai genitali, che sono stati irradiati. C'è la possibilità che ciò provochi danni? Come possiamo controllare gli effetti di queste radiazioni?
Scusate se le domande sono poste poco correttamente o se sono inutili, ma sono al termine della seconda gravidanza e sto vivendo con la paura che possa succedere qualcosa al grande.
Grazie per la cortese attenzione
Buona sera Signora.
Innanzi tutto grazie per aver espresso all’Associazione dei Fisici Medici le sue preoccupazioni.
Riteniamo di essere nelle condizioni per poterla tranquillizzare.
Sulla base delle attuali conoscenze, non si ritiene che l’irraggiamento delle ovaie, in occasione di un esame radiodiagnostico (in questo caso TAC), prima del concepimento possa dare origine a qualunque problema in gravidanza.
Per completare il quadro va poi detto che nella fase di pre-impianto (che si estende dal momento del concepimento a quello dell’impianto), il numero di cellule è ridotto, e l’effetto delle radiazioni ionizzanti può manifestarsi in un mancato impianto. In altre parole, nei primi giorni di gravidanza, se il nascituro fosse stato esposto (e da quel che ci scrive non è il suo caso) l'evento atteso sarebbe stato del tipo tutto o nulla, vale a dire o aborto spontaneo o prosecuzione della gravidanza senza sequele dovute all'esposizione a radiazioni.
Per quanto riguarda il suo secondo quesito, è pur vero che per effettuare una valutazione accurata della dose di radiazioni X assorbita da un paziente è necessario conoscere le informazioni di dettaglio sullo svolgimento di quell’esame diagnostico (ad iniziare dai parametri tecnici utilizzati), tuttavia, gli esami radiografici che Lei ci descrive (RX Torace e Addome in due proiezioni) espongono, di norma, il paziente ad una dose di radiazioni X contenuta e quindi il rischio associato è basso ed è definito “trascurabile” in pubblicazioni autorevoli come, ad esempio, il volume “Communicating Radiation Risk in Paediatric Imaging” pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO).
Va poi sempre ricordato che del rischio associato all’esame tengono conto sia il Medico Radiologo, al momento della individuazione dell’indagine da proporre, sia il Medico che ha formulato la richiesta (principio di giustificazione): se il rischio associato all’esame è superiore ai benefici attesi l’indagine radiografica non va effettuata.
Come già detto, la dose ricevuta dal paziente per questo tipo di esami è estremamente bassa e quindi non è ipotizzabile una qualsiasi forma di follow-up per monitorarne gli effetti.
Infine, per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuali (in questo caso copri gonadi), l’opportunità di utilizzarli dipende anche dal singolo caso. Questo perché, in determinate situazioni, il loro impiego potrebbe essere controindicato a causa del possibile incremento della dose somministrata al paziente (per esempio rendendo necessaria la ripetizione dell’esame nel caso in cui abbiano “oscurato” un’area di interesse).
Va sottolineato che questa risposta fa riferimento a condizioni “standard”. Per ricevere, invece, una valutazione dosimetrica personalizzata Le suggeriamo di rivolgersi al Fisico Medico della Struttura presso cui sono state eseguite le indagini radiografiche. Inoltre, se lo desidera, AIFM sarà lieta di indirizzarla verso Esperti in Fisica Medica in grado di confrontarsi direttamente con Lei.
Per dubbi e perplessità La invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - https://fisicamedica.it/aifm/11_rubr_s/spip.php?article78 .
Nella speranza di esserLe stati d'aiuto e ringraziandoLa per averci contattato Le porgiamo cordiali saluti.