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TAC addome e pelvi in gravidanza + COLANGIOGRAFIA RM

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 Rosy
(@rosy)
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Dottore buongiorno,

il giorno 23.11.21 mi sono sottoposta a TAC con mezzo di contrasto ad addome e pelvi per un'acuta pancreatite ed il giorno 25.11.21 ad una COLANGIO RM ma di aver scoperto 7 giorni dopo d'essere incinta da 2/3 settimane come da test rapido.

A venerdì 10.12.21 ecograficamente era visibile solo la camera gestazionale di circa 0.8 cm di diametro mentre solo ieri 16.12.21 siamo riusciti a vedere l'embrione di circa 3.7 mm con battito.

Il mio dubbio è che l'esposizione ai raggi X della TAC possa aver creato danni al feto.

Riporto quanto rilasciato dal Professor della radiodiagnostica del Policlinico di Bari:

TAC eseguita con scanner Siemens Definitivo AS 64 strati usando 120 kV e 100 mAs. Tempo totale di esposizione è stato di 34 secondi con un indice di dose volumetrico (CTDi vol) di circa 12 mGy, DLP 588 mGy/cm corrispondenti ad una classe 3 di dose assorbita secondo la tabella della GU 2/5/2005...TAC inoltre eseguita con iniezione ev di mcd iodato Iomeron 400 (100 ml) ove ,400 di riferisce alla concentrazione di iodio.

 

Colangiografia RM con scanner Philips Achieva da 1.5T assumendo per vie orali un bicchiere di acqua con 0.5 ml di gadolino (Prohance) 

 

Ultima mestruazione 05.11.21.

 

In attesa di una Sua la risposta la saluto cordialmente.

Rosanna V. 

 

 

 
Pubblicato : 17 Dicembre 2021 11:45
(@fisicimedici)
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Gent.ma Signora Rosanna

 
Innanzi tutto la ringraziamo per averci contattato e pensiamo di poterle fornire alcune informazioni utili inerenti al suo quesito che si riferiscono, da un lato, al periodo gestazionale e dall’altro alla dose di radiazioni ricevuta dall’embrione.
In relazione al periodo in cui è avvenuta l'indagine radiologica (all’incirca a due/tre  settimane dal concepimento), non sembrano intervenire significativi incrementi del rischio di induzione di malformazioni o di deficit dello sviluppo mentale del nascituro.
In relazione alla età gestazionale corrispondente alla quarta settimana l’effetto delle radiazioni può manifestarsi in un mancato impianto. In altre parole, nelle primissime settimane di gravidanza, l'evento atteso è del tipo tutto o niente, vale a dire o aborto spontaneo o prosecuzione di gravidanza senza sequele dovute all'esposizione a radiazioni. Tali sequele sarebbero invece possibili nel periodo gestazionale successivo.
L’eventuale rischio indotto dalle radiazioni ionizzanti è legato ad una grandezza fisica detta dose.
Purtroppo i dati tecnici che ci ha fornito non sono sufficienti per procedere a una valutazione quantitativa specifica tuttavia le dosi prenatali derivanti dalla maggior parte delle procedure diagnostiche, come quella da lei effettuata, se correttamente eseguite non presentano un rischio sensibilmente accresciuto di morte prenatale, di danno inerente allo sviluppo, compresa la malformazione, o di deficit dello sviluppo mentale (che incorrono comunque a partire dall’ottava settimana), rispetto all'incidenza di base di queste condizioni. Le dosi elevate, come quelle impiegate nelle procedure terapeutiche, possono invece potenzialmente portare a danni riguardanti lo sviluppo.
La Pubblicazione ICRP n. 84 [1] e l’IAEA [2] riportano che l’interruzione di gravidanza per dosi al feto inferiori a 100 mGy non è giustificata sulla base del rischio indotto dalle radiazioni e si può ritenere, anche in base alle indicazioni che comunque lei ci ha fornito, che non si tratti del suo caso. .
Per quanto riguarda la risonanza magnetica, occorre precisare che questo tipo di indagine diagnostica non sottopone il paziente a radiazioni ionizzanti, in quanto utilizza campi magnetici ed elettromagnetici per la formazione dell’immagine. Per apparecchiature con campo magnetico fino a 2 Tesla, l’embrione potrebbe essere esposto a campi elettromagnetici prodotti dall’apparecchiatura nel corso dell’esame, ma la letteratura scientifica internazionale non riporta evidenze di rischi degne di nota.
La normativa italiana in materia di standard di sicurezza per le apparecchiature a risonanza magnetica non pone alcuna controindicazione assoluta agli esami in gravidanza facendo contestualmente riferimento a un criterio prudenziale di giustificazione relativamente a tale periodo.
Se anche questa risposta non dovesse tranquillizzarla, per dubbi e perplessità la invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM -https://fisicamedica.it&source=gmail&ust=1640419397242000&usg=AOvVaw1MhJUVt5HwQrEkpxRshvs P"> https://fisicamedica.it  oppure a contattare lo Specialista in Fisica Medica che opera per la struttura sanitaria presso la quale sono stati effettuati questi esami per una valutazione dosimetrica più approfondita.
 
Nella speranza di esserle stati d'aiuto La salutiamo cordialmente e La invitiamo a contattarci nuovamente per qualsiasi esigenza o approfondimento.
 
Pubblicato : 24 Dicembre 2021 09:08
Rosy reacted
 Rosy
(@rosy)
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@fisicimedici siete stati preziosi.

Ancora grazie per la celere risposta.

Buon lavoro e buon proseguimento di giornata.

Rosanna V.

 
Pubblicato : 11 Gennaio 2022 12:53
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