Buonasera,
il 6 maggio ho avuto l'ultimo ciclo, il 24 maggio ho fatto una scintigrafia tiroidea, il 4 giugno non ho avuto il ciclo ed ho scoperto di essere incinta.
Non so se il 24 maggio fossi in ovulazione o fosse già avvenuto l'impianto dell'embrione.
Ci sono rischi per l'embrione? La scintigrafia fatta in quella fase che tipo di problemi potrebbe causare all'embrione? Con quale probabilità?
Grazie mille in anticipo per la vostra risposta
Gentilissima,
gli esperti di settore hanno preso in carico il suo quesito e le risponderanno nel più breve tempo possibile. Per poterlo fare è necessario che lei fornisca le informazioni relative a
- radiofarmaco impiegato
- attività di radiofarmaco somministrata
Un saluto cordiale.
Dott. Lorenzo Bianchi
Direttore S.C. di Fisica Sanitaria
ASST Valle Olona
Gentilissima Sig.ra,
la ringraziamo per averci contattato. Abbiamo letto con attenzione il suo quesito e possiamo senz’altro rassicurarla fornendole alcune informazioni generali.
Gli effetti che le radiazioni ionizzanti potrebbero avere sul feto o sull’embrione vengono valutati sulla base di una grandezza fisica chiamata “dose” che dipende dal tipo e dalla modalità di esecuzione dell’esame. Il rischio associato a una indagine radiologica, nel suo caso una scintigrafia tiroidea, è funzione dell’età gestazionale.
Nel primo stadio della gravidanza (fase di pre-impianto), corrispondente alle prime due settimane dal concepimento, l’effetto più probabile è l’aborto spontaneo, ma è molto raro che possa manifestarsi per dosi inferiori a 100 mGy; tale valore rappresenta inoltre una soglia di dose per altri effetti, quali le malformazioni o il ritardo mentale, per i quali la massima sensibilità si verifica comunque in una fase più avanzata della gravidanza (periodo dell’organogenesi).
Una valutazione della dose assorbita, a causa di motivi fisico -dosimetrici, non può essere condotta considerando il caso particolare ma viene effettuata riferendosi a un paziente adulto standard. Ciò in quanto per le procedure diagnostiche medico nucleari non è possibile risalire alle informazioni relative alla biodistribuzione e alla biocinetica del radiofarmaco all'interno del corpo umano.
In tali casi è possibile fornire una indicazione di massima della dose all'embrione derivante dalla procedura diagnostica medico nucleare standard facendo riferimento al documento RCP (Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto) del radiofarmaco utilizzato nel suo caso, vale a dire, come da lei riferito:
scintigrafia tiroidea con captazione classe I, radiofarmaco TC99M - pertecnetato, dose (più propriamente attività di radiofarmaco somministrata) MBq 148,18")
Stante tutto ciò possiamo stimare la dose all'embrione in 1,2 mGy.
Di seguito riportiamo inoltre quanto indicato nella pubblicazione ICRP 103 (Raccomandazioni della Commissione Internazionale di Radioprotezione), autorevole nel campo della radioprotezione, al paragrafo 7.4 (Esposizione di pazienti gravide): “L'interruzione della gravidanza a causa dell'esposizione alle radiazioni è una decisione individuale influenzata da molti fattori. Dosi assorbite inferiori a 100 mGy all'embrione/feto non dovrebbero essere considerate un motivo per interrompere la gravidanza”.
Sebbene il rischio associato alle radiazioni ionizzanti non possa essere mai considerato pari a zero ci sentiamo certamente di escludere che l’embrione possa aver assorbito un livello di dose prossimo ai 100 mGy. In altre parole, vista la precoce età gestazionale e il livello di esposizione ipotizzato non elevato, riteniamo che la sua gravidanza possa proseguire senza sequele dovute all’esposizione a radiazioni ionizzanti.
Un’indicazione approssimativa delle dosi fetali derivanti dalle più comuni procedure diagnostiche è documentata sul sito ufficiale della Agenzia internazionale per l'energia atomica (IAEA) - https://www.iaea.org/resources/rpop/health-professionals/radiology/pregnant-women .
A titolo di confronto, tenga presente che tutti noi siamo esposti continuamente, in qualsiasi parte del mondo viviamo, alla radiazione naturale proveniente dal suolo e dal cosmo. Il nostro organismo assorbe queste radiazioni che in un anno danno una dose paragonabile (e in alcuni casi anche maggiore) a quella associata alla maggior parte degli esami radiologici.
Pertanto, l’esecuzione dell’esame da lei effettuato non modifica sostanzialmente i rischi intrinseci naturalmente presenti in ogni gravidanza.
Se anche questa risposta non fosse sufficiente a tranquillizzarla, per ulteriori dubbi o perplessità la invitiamo a non fare ricerche su web o, almeno a consultare pagine pubblicate da Associazioni di comprovata scientificità quali AIFM - https://fisicamedica.it/fisico-medico-risponde/categorie-speciali - o a contattare il Fisico Medico che opera presso la struttura sanitaria in cui ha eseguito l’esame.
Nella speranza di essere stati di aiuto, la ringraziamo ancora per averci contattato e la salutiamo cordialmente.
Dott. Vittorio Cannatà
Responsabile UOC Fisica Sanitaria
IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Grazie mille per la dettagliata risposta, mi ha molto tranquillizzato. In questi giorni ho contattato anche il dipartimento di medicina nucleare presso il quale ho effettuato la scintigrafia e mi hanno dato un riscontro molto simile al vostro,
grazie ancora