Buongiorno, vi chiedo chiarimenti rispetto a una situazione di cui mi sono resa conto solo adesso. Il mio soggiorno è confinante con la camera da letto di un signore affetto da patologia oncologica. In particolare, il mio divano si appoggia alla parete dove nell'altro appartamento si poggia invece il letto, quindi l'unica distanza tra il mio divano e il letto del mio vicino è rappresentata da una sottile parete di circa 8 cm di mattoni di calcestruzzo vuoti. Suppongo che il mio vicino si sottoponga ad esami e cure specifiche e, pur non conoscendo i dettagli, non escludo anche esami e cure con radiofarmaci. Il punto è che mia figlia, sin da quando era piccolissima, circa di 2 anni di età, ma anche meno, passa molto tempo sul divano a guardare la televisione. Questa situazione si protrae da circa 3 anni. Vorrei sapere i rischi di una tale situazione e se devo provvedere a cambiare la disposizione del divano. Grazie mille per il vostro aiuto.
Gentile signora,
le pratiche di Medicina Nucleare, sia diagnostica che terapeutica, vengono autorizzate dalle autorità competenti solamente quando sono ritenute ottimizzate sotto ogni aspetto inerente la qualità e sicurezza con le quali vengono erogate.
Questo implica che anche nel caso da lei segnalato il paziente ha avuto, al momento della dimissione, indicazioni precise al fine di rendere trascurabile l’esposizione a radiazioni di persone che a vario titolo possono venire in contatto con lui. Per questo motivo, in linea di principio non ha ragione di preoccuparsi dell’eventuale esposizione della sua bambina che, visto il contesto da lei descritto, sarà trascurabile. Potrebbe essere utile, ad ogni buon conto, parlare col suo vicino chiedendogli di fare presente la situazione specifica al medico nucleare responsabile dell’indagine diagnostica e/o trattamento terapeutico perché lo Specialista in Fisica medica del centro possa, eventualmente, fare una valutazione più accurata con le informazioni a disposizione (tipologia del radiofarmaco impiegato, quantità somministrata, tempo trascorso dalla somministrazione alla dimissione ecc.).
La ringraziamo di essersi rivolta alla nostra Associazione e la invitiamo a contattarci nuovamente in caso di necessità.
Dott. Lorenzo Bianchi
Direttore Servizio di Fisica Sanitaria
ASST Valle Olona
Grazie mille per la risposta Dottore. Il mio dubbio è che ovviamente il mio vicino come anche il suo medico non possono avere presente questa situazione al momento della valutazione dei rischi, perché non palese.
La parete non svolge nessuna funzione di schermo in questi casi?